L’hummus di barbabietola è una meravigliosa variante della più famosa salsa mediorientali a base di ceci lessati e tahina.
Una crema molto semplice da preparare, saporita e delicata che ben si presta anche ai piatti della nostra tavola italiana. Diffuso in tutto il Medio Oriente, Turchia compresa, e in nord Africa, in particolare in Marocco.
Hummus è una parola araba che significa ceci. Il nome corretto della ricetta sarebbe hummus bi tahina, ovvero “ceci con tahina”, i due ingredienti principali di questa salsa.
La ricetta dell’hummus
La ricetta dell’hummus classico, quello a base di ceci e tahina, è veramente semplicissima da fare.
Gli ingredienti che si utilizzano sono ceci lessati (meglio utilizzare i ceci secchi che lascerete in ammollo una notte e poi lesserete; ma per velocizzare o per un hummus last-minute utilizzate quelli in scatola), pasta di sesamo (la tahina), aglio, succo di limone, olio di oliva, cumino, sale, prezzemolo tritato e un po’ di acqua di cottura tiepida dei ceci per ottenere una crema dalla consistenza corposa e dal gusto molto delicato.
I ceci lessati andrebbero triturati in purea a mano, per ottenere una texture ruvida, ma ci vuole tanta (tanta) passione: l’alternativa è quella di frullarli in un frullatore insieme a tutti gli altri ingredienti a massima velocità aggiungendo a filo l’olio e, se necessario, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura per raggiungere la giusta consistenza. Si termina con foglie di prezzemolo.
L’hummus è una di quelle ricette perfette per sbizzarrire la fantasia, aggiungendo qualche ingrediente, come ad esempio la paprika, o anche pomodori a cubetti, cetrioli, coriandolo o cipolle caramellate, pinoli o olive.
Buonissime anche le varianti all’humus classico, creando una salsa di ceci e altri ingredienti come ad esempio la barbabietola come vi propongo qui (io ho utilizzato barbabietole fresche ma per velocizzare potete utilizzare quelle sottovuoto precotte), i fagioli cannellini o i piselli freschi, ad esempio.
Hummus di ceci e barbabietola
Ingredienti
- 200 g di ceci lessati
- 200 g di barbabietole fresche o precotte (circa 3 barbabietole medie)
- 2 cucchiai di salsa tahina
- 1 spicchio di aglio
- 1 pizzico di cumino in polvere
- 1 pizzico di paprika dolce
- 4 cucchiai olio extravergine di oliva
- 1 limone (succo)
- semi di sesamo nero (decorazione)
Istruzioni
- Mettete in un mixer le barbabietole lessate (io le ho lessate a forno a vapore a 100% umidità per circa 35 minuti), insieme ai ceci lessati, alla salsa tahina, aglio, limone. spezie.
- Aggiungere l’olio a filo e se necessario aggiungere un po’ di acqua di cottura dei ceci o delle barbabietole (o semplicemente acqua tiepida) in modo da ottenere una salsa dalla consistente e morbida.
- Servire l’hummus a temperatura ambiente con qualche seme di sesamo nero.
- Si può conservare in frigo per 2-3 giorni, in un contenitore a chiusura ermetica.
Note
Guerre di hummus
Moltissime discussioni politico nazionaliste sulla paternità dell’hummus: da dove viene? Chi per primo ha pensato di unire ceci e tahina?
Fonti parlano dell’hummus come di un alimento antichissimo e viene spesso legati a nomi cose Saladino, sultano d’Egitto; si dice che risalga ai tempi delle Crociate, anche se non esistono vere e proprie prove storiche. I ceci erano decisamente molto diffusi nel territorio, ma la purea con la tahina non compare in questa terra prima del periodo abbaside (750 – 1258 d.C.).
Secondo il noto scrittore israeliano Meir Shalev, l’hummus è menzionato anche nella Bibbia: Ruth, una ragazza moabita, povera, che lavorava nei campi mietendo il grano, viene notata dal ricco cavaliere Boaz, il quale se ne innamora e fa breccia nel suo cuore preparandole una base di pane e hummus o meglio di “himza” (cece in ebraico antico).
Le prime ricette che si avvicinano all’Hummus bi Tahina sono state ritrovate nei libri di cucina pubblicati al Cairo nel XIII secolo d.C.
Se ora si tralascia un po’ il problema delle origini, si continua a dibattere su chi lo fa meglio, sui dettagli come la temperatura, se va servito caldo o temperatura ambiente, sulla consistenza, se omogeneo e cremoso o più grossolano, e sugli ingredienti da usare.
Sul libro Jerusalem di Ottolenghi c’è un bellissimo capitolo dedicato a questo che vi consiglio di andare a leggere.
Le proprietà benefiche dell’hummus
Non è solo buono l’hummus, ma fa molto bene. I ceci sono ricchi di proteine, di fibre e di acidi grassi omega 3, contengono vitamine del gruppo B sali minerali, quali magnesio, fosforo, calcio e potassio.
Aiutano a regolarizzare l’intestino, contribuiscono a tenere sotto controllo la pressione arteriosa e combattono il cosiddetto colesterolo “cattivo” (LDL).
Ance i semi di sesamo, ingredienti della tahina, sono un’ottima fonte di vitamine del gruppo B e acidi oleico e linoleico (omega-3), ma soprattutto di calcio, utile nella prevenzione dell’osteoporosi.
Hummus da Record
Nel maggio 2010, il Guinness World Record per il piatto di hummus più grande è tornato in Libano. Il piatto vincente, cucinato da 300 cuochi in un villaggio nei pressi di Beirut, pesava circa 10450kg, oltre il doppio rispetto al precedente (circa 4100kg), cucinato da 50 arabi ed ebrei israeliani nel gennaio 2010, presso il villaggio arabo-israeliano di Abu Gosh.
Secondo i media locali, la ricetta comprendeva 8 tonnellate di ceci lessati, 2 tonnellate di tahin, 2 tonnellate di succo di limone e circa 70kg di olio d’oliva.
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