Tra le dune di Sossusvlei, Namibia

by Elisa Di Rienzo

Le alte dune arancioni di Sossusvlei, i tronchi neri delle antiche acacie sulla bianca piana di Deadvlei erano immagini che avevo davanti agli occhi da molti anni.

E ora che le ho viste, posso dire di non aver mai visitato un posto più incredibile di questo. Il deserto del Namib.

Impossibile da dimenticare!

Trovate il resoconto del nostro viaggio in Namibia, itinerario, lodge, escursioni in questo articolo: viaggio in Namibia, 12 giorni on the road.

Il parco Nazionale di Namib-Naukluft

Il parco Nazionale di Namib-Naukluft è il quarto più grande Parco Nazionale del mondo, un mare di sabbia che si estende per 55.000 kmq e da 80 milioni di anni si muove lentamente verso l’oceano.

Ovunque voi vi informerete, vi verrà sempre consigliato di raggiungere i cancelli del Parco del Sossusvlei all’alba, (tra le 6 e le 6.30, a seconda della stagione) questo per poter ammirare le dune nel loro momento più magico,

A quell’ora ovviamente, troverete al cancello sempre una lunga fila, tutti in trepidante attesa di entrare.

Noi non abbiamo avuto la possibilità di accedere al parco con le primi luci del giorno, poiché eravamo a circa 70 km di strada (sterrata, ovvero circa 2 ore di auto): nonostante avessimo prenotate i Lodge con 6/7 mesi di anticipo non c’era più un posto disponibile più vicino.

Quindi, alle prime luci dell’alba noi siamo partiti dal nostro lodge (non vi viaggia con il buio in Namibia) ma in compenso, arrivando alle 8.00 non abbiamo trovato nessuno in coda… E le dune strepitose, comunque!

Una volta giunti a Sesriem, si trova il Gate, dove sarà necessario registrare il proprio veicolo all’ufficio del parco, e pagare l’ingresso: la ricevuta va conservata e poi esibita al cancello al momento dell’uscita.

A questo punto si può entrare.

Si percorre una strada asfaltata (e per noi, dopo 2 ore di sterrato di quello tosto è stato un gran sollievo!).

Le dune non appaiono subito; si vedono le montagne rocciose sulla sinistra, quelle che noi abbiamo attraversato per raggiungere il parco.

La strada per giungere a Sossusvlei, il punto più a ovest raggiungibile, è lunga 65 chilometri: 60 chilometri sono, come dicevo, di strada asfaltata mentre gli ultimi 5 chilometri (per raggiungere Deadvlei e Sossusvlei) sono sulla sabbia.

Per percorrerli è necessario avere una 4*4 o utilizzare una jeep-navetta (consigliatissima!) che potrete prendere al parcheggio che si raggiunge a fine strada asfaltata.

Ma andiamo per ordine.

Imboccata la strada al Gate, dopo pochi chilometri il paesaggio cambia improvvisamente: si entra nel “corridoio“, le montagne in lontananza spariscono e ci si ritrova in mezzo a delle altissime dune, i cui colori variano nelle diverse tonalità dell’arancione, stagliate su un cielo azzurro limpidissimo. Meraviglioso.

Il colore cosi acceso è dovuto all’ossidazione delle particelle di ferro presenti nella sabbia; l’ossidazione aumenta col passare del tempo ed, essendo queste dune antichissime, ecco il perchè del colore.

Le famose dune 40 e 45

Si prosegue e, normalmente, la prima tappa è la famosa duna 45.

Noi in realtà, quasi per caso, affascinati dal profilo della grande duna, convinti fosse la 45, ci siamo fermati a quella che poi abbiano scoperto essere la duna 40 (40 e 45 stano ad indicare il chilometro in cui si trovano queste dune da Sesriem), altrettanto bella.

Scendiamo dall’auto, non c’è praticamente nessuno. L’arrivare alla base della duna e decidere di scalarla è un tutt’uno.

Vittoria è decisamente felicissima ed emozionata, si toglie le scarpe e risale con passo deciso.

Non è facilissimo: la duna 40 è tra l’altro un po’ più ripida della 45, si affonda nella sabbia, c’è un venticello che tende a farti vacillare, la fatica si fa sentire, ma è talmente bello mettere i piedi in questa sabbia calda e ammirare il paesaggio da qui su, che nulla ci ferma!

Il silenzio, il leggero sibilo del vento, il caldo, l’energia che arriva da questa antica sabbia, i colori…

Il paesaggio è fatto solo di dune di sabbia, dorata, arancione che vanno all’infinito con dei profili sinuosi ma immobili, disegnati dal vento, in migliaia e migliaia di anni.

Scendiamo, divertentissimo, e in auto ci dirigiamo verso la più famosa duna 45, a 5 km di distanza.

C’è un po’ più di gente, ma non tantissima: molti entrano all’alba e, quindi, dopo qualche ora sono già avanti e così noi possiamo goderci questo spettacolo della natura, praticamente in solitudine.

La piana di Deadvlei

Procediamo fino alla fine della strada asfaltata per raggiungere Deadvlei. Si arriva ad un grande parcheggio dopo il quale, gli ultimi 5 km, sono completamente sulla sabbia.

Si possono percorrere autonomamente, ma solo con auto 4×4, oppure sfruttando le jeep navetta (150 NAD a persona).

Noi, nonostante avessimo una macchina “autorizzata”e non vi nascondo, la voglia (di mio marito!!) di divertirsi in un bel “fuori strada sabbioso”, alla fine abbiamo preferito scegliere di andare con la navetta e siamo stati molto contenti della scelta fatta.

Di jeep “autonome” insabbiate ne abbiamo viste un bel po’! Ci vuole decisamente un po’ di esperienza per muoversi sulla sabbia e sgonfiare le ruote non è sufficiente.

Sicuramente divertente! Ma vi assicuro che anche con un abile autista il divertimento è certo!

Dopo 4 km si raggiunge un grande spiazzo, dove si scende per raggiungere, a piedi, Deadvlei.

Ci vuole circa mezz’ora di cammino, sotto al sole per arrivare alla piana di Deadvlei, uno dei paesaggi più incredibili e spettacolari del mondo. Portatevi sempre dell’acqua non voi.

Deadvlei, è una depressione di un lago effimero, una distesa di argilla bianca secca, con tronchi di acacie morte e fossilizzate da secoli che si stagliano contro la cornice di dune rosse della sabbia del Deserto del Namib.

Un tempo le acque del fiume Tschaub arrivavano fino a qui, ma nel corso dei secoli la sabbia ha creato una sorta di diga e il fiume ha deviato il suo percorso.

Gli alberi, per lo più acacie, non si sono decomposte a causa del clima così arido e si sono mummificate: questi tronchi neri e secchi sembrando delle sculture.

Un paesaggio che vista tra lo spettrale e il magico.

Sullo sfondo la duna Big Daddy, che può esser scalata con una bella (e impegnativa) passeggiata: è la duna più alta del mondo con i suoi 390 metri. Ci vogliono circa 1,5/2 ore a scalarla. Obbligatorio cappello, crema solare. tanta acqua.

Uno spettacolo della natura che non dimenticherò mai!

Qui le temperature, a mezzogiorno, si sono decisamente alzate: siamo arrivati alla mattina con circa 10°C per arrivare fino a circa 30°C (nella loro estate le temperature arrivano anche oltre i 45°).

Riprendiamo la jeep navetta, per ritornare, ma prima ci fanno percorre l’ultimo chilometro e arriviamo a Sossusvlei, un enorme letto di un lago asciutto, in questa stagione, circondato da dune di sabbia alte fino a 200 metri, tra cui, di fronte a noi, Big Mama. Durante la stagione delle piogge, le acque del fiume Tsauchab formano un lago dal colore verde azzurro, che diventa un paradiso per gli uccelli acquatici.

Sesriem Canyon

All’altezza del Gate di ingresso al parco, a Sesriem, si può prendere una strada verso sinistra che porta al  Sesriem Canyon, una spaccatura nella roccia scavata da un fiume effimero molto scenografica.

Noi purtroppo avevamo altre 2 ore di auto da affrontare prima del tramonto e quindi non siamo riusciti ad andare: lo la terrò per una prossima volta!! Ma se avete la possibilità andate, dicono sia molto bello!

Dal parcheggio si può ammirare il canyon dall’ alto ma ovviamente, la cosa più bella è scendere sul fondo e camminare attraverso le sue strette gole.

Come arrivare a Sossusvlei

Sossusvlei si può raggiungere da qualsiasi punto della Namibia, sia da Est (ovvero direttamente dalla capitale della Namibia, Windhoek ), sia da Nord (dalla città sull’Oceano, Swakopmund), che da Sud ( zona di Aus e Luderitz), a seconda del vostro itinerario.

Arrivare a Sossusvlei da Windhoek

Se arrivate direttamente dalla capitale Windhoek, percorrerete la B1, la principale autostrada del Paese, perfettamente asfaltata, fino a Rehoboth dove si prenderà la C24 prima, poi la C14 fino al Solitaire (immancabile tappa per i rifornimento e per… la apple pie!!). Poi si imbocca la C19 arrivando nella zona di Sesriem.

Arrivare a Sossusvlei da Aus/Luderitz

Partendo da Sud, da Aus, per raggiungere il Deserto del Namib si prende la B4 e poi si imbocca subito la C13, fino ad Helmeringhausen, per poi svoltare sulla C27 che prosegue fino a Sossusvlei.

Arrivare a Sossusvlei da Swakopmund

Se invece arrivate, da Nord, da Swakopmund, si prende la B2 in direzione Walvis Bay per poi imboccare la C14 fino a Solitaire e successivamente la C19 fino a Sesriem. La strada è abbastanza tranquilla e attraverserete paesaggi bellissimi e lunari (noi l’abbiamo percorsa al contrario, andando verso nord da Sossusvlei).

Noi, dalle montagne del Tsaris

Nonostante avessimo prenotato il nostro viaggio con largo anticipo (a gennaio per agosto) non siamo riusciti a trovare un posto per dormire nelle vicinanze di Sossvlei.

Alla fine, però, non è stato un male perchè abbiamo alloggiato in un Lodge nelle montagne del Tsaris che non dimenticheremo mai!

Sperduti in un aspro paesaggio roccioso, completamente immersi nella natura, con tramonti e cieli stellati indimenticabili (Zebra River Lodge, ne ho parlato qui).

Eravamo a 72 km da Sesriem, verso est. Ci siamo svegliati all’alba per raggiungere quanto prima Sossusvlei, attraverso la D859 e D854, strade veramente messe male (le peggiori che abbiamo trovato), uno sterrato abbastanza impegnativo.

In ogni caso, con il nostro fuoristrada 4×4, siamo tranquillamente arrivati. Con calma.


Vi invito a leggere l’articolo dedicato al viaggio in Namibia e per qualsiasi ulteriore informazione non esitate a scrivermi!


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