Un giorno a Montagnana: tra mura medievali e prosciutto veneto DOP

by Elisa Di Rienzo

Montagnana, in provincia di Padova, è un piccolo gioiello, tanto da rientrare tra i “borghi più belli d’Italia”, famoso per la sua cinta muraria perfettamente conservata e, per i gourmand, meta per assaggiare il delizioso prosciutto veneto Euganeo-Berico DOP.

Montagnana

Montagnana è una piccola cittadina perfettamente rispettosa dell’impianto storico, che in pochissimo spazio conserva una dozzina di edifici d’importanza storico-monumentale. Si visita tranquillamente in una giornata, passeggiando a piedi, proiettati in una dimensione di altri tempi.

Vi presento un itinerario ad anello nel borgo e alla fine qualche interessante sosta per assaporare alcuni prodotti tipici.

Passeggiando per il borgo di Montagnana

Entrando da Porta XX settembre

Porta XX settembre è una ottimo punto di partenza per visitare Montagnana: comoda ai parcheggi, se si arriva in auto, e vicinissima alla stazione dei treni.

porta XX settembre Montagnana
Porta XX settembre

Subito si è catturati dalla meraviglie delle mura, lunghe quasi due chilometri, che circondano il borgo, caratterizzata dalle 24 imponenti torri.

Uno dei ricordi più vivi, fin da bambina, che ho di Montagnana è il Palio dei 10 comuni, che si svolge ogni anno a inizio di settembre con tanto di cena medievale, sbandieratori (mi incantavano!), giochi medievali, corteo storico e la corsa dei gonfaloni.

porta XX settembre Montagnana
La cinta muraria di Montagnana con le sue 24 torri

L’elegante Palazzo Magnavin Foratti

Una volta oltrepassata la porta, percorrete Via dei Montagnana, per poi svoltare a destra in Via Giacomo Matteotti.

Lungo questa via si trova l’elegante palazzo Magnavin Foratti un tempo tutto affrescato, che ricorda molto i palazzi veneziani, con le sue decorazioni tardo-gotiche e una bella pentafora centrale.

Di fronte c’è una storica gastronomia, ma vi rimando alla fine dell’articolo per i golosi dettagli!

La suggestiva chiesa di San Francesco

Quando arrivate in piazza, svoltate subito a destra e dirigetevi verso la chiesa di San Francesco, la chiesa più antica, datata 1350, con la sua imponente facciata e campanile tutto in mattoni facciavista. All’interno si può ammirare un organo del ‘700.

Mi è piaciuta moltissimo la piazzetta adiacente, perfetta per un momento di relax all’ombra degli alberi, per poi procedere costeggiando le mura di via Mure sud e assaporare l’aria autentica della città medievale.

L’imponente castel San Zeno e il Mastio Ezzelino

A questo punto ci si dirige verso Porta Padova, lungo via dei Carraresi, per giungere al castel San Zeno e al Mastio Ezzelino.

Il castello è una bellissima fortezza militare, fatta costruire nel 1242 da Ezzelino da Romano, un tempo protetto da ponti levatoi sul fossato, con una bella corte interna, due torri angolari e il mastio.

castello Montagnana
Il castel San Zeno

Durante il periodo della Serenissima venne trasformato in deposito di canapa, poi in caserma dagli imperiali e oggi è sede dell’Ufficio Turistico di Montagnana, della Biblioteca, del Centro Studi sui Castelli, dell’Archivio Storico Comunale e del Museo Civico “A. Giacomelli”, che raccoglie testimonianze del periodo tardo neolitico fino all’età romana, poi medievale e moderna, oltre ad una sezione musicale dedicata ai due tenori montagnanesi Giovanni Martinelli e Aureliano Pertile.

Il mastio Ezzelino alto circa 38 metri, è visitabile e dalla cima si gode di un panorama sul borgo di Montagnana, sulle campagne circostanti e, soprattutto, sulla cinta muraria.

Montagnana
Castel San Zeno visto da Porta Padova

La palladiana Villa Pisani

Appena fuori Porta Padova, altro importante accesso al borgo storico, proprio sull’incrocio, si trova Villa Pisani, commissionata da Francesco Pisani, esponente di una delle più nobili famiglie di Venezia, ad Andrea Palladio,  il migliore architetto dell’epoca, nonché uno dei più grandi della storia dell’architettura italiana, nella seconda metà del Cinquecento.

villa pisani Montagnana
Villa Pisani del Palladio

La struttura di Villa Pisani, iscritta dall’UNESCO nel patrimonio mondiale dell’umanità nel 1996, costituisce una dei primi esempi del modello palladiano: il cubo dell’edificio è diviso da colonne doriche e ioniche, in stile rinascimentale, sovrastate da timpano e, a metà altezza, è ornato tutt’attorno da un’elegante fregio.

Al suo interno, Villa Pisani, ospita Le Stagioni, quattro statue attribuite allo scultore trentino Alessandro Vittoria. Interessante la parte posteriore che si apre con un portico sormontato da una loggia.

Villa Pisani di Montagnana, oggi appartiene a privati, non è da confondere con la villa Pisani a Stra, lungo la riviera del Brenta, famosa per gli affreschi del Tiepolo.

Il cuore del borgo: Piazza Vittorio Emanuele e il Duomo di Santa Maria Assunta

Ritornando sui nostri passi, per via Carraresi ci si sofferma in piazza Vittorio Emanuele, che avevano già intravisto all’inizio del nostro giro.

Una bella piazza, in trachite grigia proveniente dai vicini Colli Euganei con inserti in pietra bianca, con al centro la statua di Emanuele II Re d’Italia e l’imponente Duomo di Santa Maria Assunta.

Il Duomo è in stile gotico – rinascimentale con un portale ad arco di trionfo (attribuito al Sansovino). All’interno custodisce alcune opere preziose come la Pala d’altare che rappresenta la Trasfigurazione del Veronese, l’affresco “L’Assunzione di Maria” del Buonconsiglio e due dipinti raffiguranti rispettivamente Davide con Golia e Giuditta attribuiti al Giorgione.

piazza di Montagnana

Sulla piazza si affacciano anche diversi palazzi: il quattrocentesco Palazzo Pomello-Chinaglia, l’ottocentesco Palazzo Santini, il settecentesco Palazzo Valeri e gli eleganti camini a corolla di Palazzo Zanella.

Porta Vicenza e le sue case colorate

Costeggiando il Duomo si prosegue per via S. Giovanni verso porta Vicenza. Da qui si percorre via Mure nord, una bella strada acciottolata, caratterizzata da casette colorate addossate alle mura, molto caratteristiche.

Montagnana
Via Mure nord

La Rocca degli alberi

Prima di concludere l’itinerario ad anello ci si sposta verso Porta Legnago e si giunge alla Rocca degli alberi una fortificazione militare commissionata dai Carraresi tra il 1360-1362, per proteggere il lato occidentale della città, rivolto verso il nemico veronese, considerato il lato più debole per l’assenza di torri.

Il suo nome si deve al fatto che era situata nella zona più verde del borgo. La rocca era circondata d’acqua sia dentro che fuori ed aveva un complesso sistema di ponti levatoi, saracinesche e portoni.

La facciata ospita gli stemmi del Comune di Padova, dei Carraresi e di Francesco il Vecchio.

rocca degli alberi Montagnana
La rocca degli alberi

Da questo punto vi consiglio di passeggiare lungo le mura, esternamente, sul vasto prato del fossato che le circonda.  Si arriva nuovamente a porta XX settembre. a conclusione del giro.

Montagnana

Montagnana e le sue bontà

Il prosciutto veneto Berico-Euganeo DOP, fiore all’occhiello

Montagna è famosa anche per il suo prosciutto “crudo“, il prosciutto veneto Berico-Euganeo DOP, realizzato con carni scelte di prima qualità, come previsto dal disciplinare.

La qualità del prosciutto è, infatti, tutelata dal Consorzio di Tutela del Prosciutto Veneto Berico-Euganeo che si è costituito a Montagnana  il 10 giugno 1971 tra i produttori operanti nella zona compresa tra i colli Berici ed Euganei e si propone di tutelare l’origine e la qualità del prodotto.

In qualsiasi posto vi fermerete a mangiare, una degustazione di prosciutto va fatta.

A questo proposito vi segnalo l’annuale “Prosciutto Veneto Dop in festa” che per il 2022 si terrà dall’11 al 22 maggio: visitate il sito, dove potrete trovare tutti gli eventi organizzati, dalle visite ai prosciuttifici e alla città e tante altre interessanti attività.

prosciutto veneto dop

Un consiglio: in via Matteotti si trova la storica Gastronomia Enoteca Zanini. Entrate e chiedete il cornetto da passeggio: saranno felici di preparavi uno scartosso di (ottimo) prosciutto con grissini e anche un pezzo di formaggio.

In pasticceria per il Pandolce di ezzelino

Altra tappa golosa è la pasticceria Cuccato, dal 1892 una vera istituzione in città, in via dei Carraresi, vicino alla piazza. E’ famosa per le tantissime varietà di brioche (più di venti tipi diversi) e le meringhe. 

Ma dovete fermarvi per assaggiare o acquistare il  Pandolce di Ezzelino, una focaccia molto soffice, aromatica con miele e frutta secca, prodotto da loro in esclusiva.  

Questo pandolce ha una leggenda: si racconta che una popolana andò in aiuto ad Ezzelino da Romano ferito durante l’incendio della città e per rimetterlo in forza gli diede un grosso pane impastato con il levà (lievito naturale) con aggiunte di miele e frutta secca nell’impasto e sembra che a Ezzelino fece molto bene.  

Da questa leggenda la pasticceria Cuccato ha voluto studiare un dolce utilizzano il levà e così è nato il Pandolce di Ezzelino.

Una sosta in osteria

Per uno spuntino o un pranzo vi posso consigliare l’Hostaria Zanarotti. Preparano piatti del territorio con protagonista il Prosciutto crudo veneto. Assaggiate anche lo schissotto, un pane tipico di questa zona da abbinare al prosciutto.

Altra osteria che vanta un buon nome è l’Hosteria alla Rocca adiacente alla Rocca degli Alberi.

Spero di avervi incuriosito e che mettiate nella lista dei borghi da visitare anche Montagnana!


Ciao!

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