La tavola è spesso un vero e proprio banco di prova per le buone maniere, che su questo argomento segue delle regole molto precise, in particolare su come mangiare i cosiddetti “cibi difficili“.
Quando si partecipa a pranzi e cene “più impegnative” del solito è sempre dietro l’angolo la possibilità di compiere qualche gaffe.
Come sempre dico, l’importante è conoscere le regole, senza però poi rinunciare alla spontaneità, alla naturalezza, e comunque al buon senso, che ci permetterà, senza dubbio, di dimenticare ogni tanto qualche norma basilare e, ad esempio, essere liberi di mangiare la frutta con le mani tra le mura domestiche.
Nelle occasioni formali, invece, a volte un “No, grazie”, può essere la soluzione giusta per evitare momenti imbarazzanti.
Inoltre, un “bravo” padrone di casa dovrebbe evitare di mettere in imbarazzo i propri ospiti con pietanze troppo difficili da mangiare e, almeno, li deve agevolare offrendo le apposite apposite.
Anne Hathaway – Giselle Bundchen
Vediamo, allora, le insidie che si nascondono dietro certi cibi, che, nei contesti più formali, possono suscitare dei atroci dubbi!
Innanzitutto, diciamo subito che con le mani si sono pochissimi i cibi che si possono mangiare! Giusto i tocchetti di Parmigiano, i finger food, i pasticcini, il pane e i piccoli grappoli di uva, ma sempre, comunque, nella giusta maniera!
Ma vediamo nel dettaglio:
Uova, frittate, insalate: il coltello non si usa mai. Solo la forchetta.
Spaghetti, pasta lunga: si mangiano esclusivamente con la forchetta, assolutamente vietato l’utilizzo del cucchiaio e del coltello! La forchetta si tiene leggermente inclinata e si arrotolano gli spaghetti, pochi per volta, in senso orario, fino ad ottenere un boccone delle giuste dimensione (e senza fili che che penzolano!!!) che viene poi portato alla bocca.
Risotto: si mangia con la forchetta e non con il cucchiaio. E (a partire da una certa età!!) non si apre nel piatto per raffreddarlo!
Brodo, zuppa, minestra: Si degusta con il cucchiaio, prendendo la pietanza dal bordo verso centro, senza riempirlo completamente. Il cucchiaio va portato verso la bocca dalla punta, non si soffia per raffreddarlo e si evita, categoricamente, ogni tipo di rumore. Per le ultime cucchiaiate si inclina il piatto verso il centro della tavola.
Consommè: se servito in tazza con i manici, va sorseggiato molto lentamente. Il cucchiaio va utilizzato solo per mescolare e si appoggia nel piattino sotto-tazza quando non si usa.
Asparagi: per consumarli al meglio andrebbero utilizzate le apposite pinze, e non forchetta e coltello. In assenza delle apposite pinza, difficilissime da trovare in una tavola, andrebbero servite solo le punte di asparago.
Carciofi: serviti all’interno di una preparazione, utilizzandone quindi il cuore, vanno mangiati con forchetta e coltello. Se invece vengono serviti interi è necessario l’utilizzo delle mani. Motivo per cui, in occasioni formali, non vanno serviti.
Aragoste e crostacei: i crostacei andrebbero serviti già aperti e poi ricomposti: in questo modo sarà semplice utilizzare l’apposita forchettina per gustarli. Se serviti interi, si utilizzerà l’apposita pinza per frantumare carapace e chele, e forchettina a 2 rebbi per estrarre la polpa. Al termine della pietanza, i commensali si puliscono le dita nelle apposite coppette lavadita con acqua e talvolta limone, o petali di rosa.
Pesce con lisca: va portato in tavola intero, per essere sfilettato della padrona di casa o dal cameriere e servito porzionato. Va mangiato con le apposite posate da pesce. Se ci dov’essero essere delle lische, si cercherà di evitarle, accantonandole sul bordo del piatto, ma, in ogni caso, non vanno sputate sul piatto!
Frutti di mare: si tiene la conchiglia tra le mani e si staccano i frutti con la forchetta. I gusci vuoti vanno riposti nell’apposito piattino che dovrebbe sempre essere servito insieme alla portata.
Ostriche e molluschi: si utilizza una speciale forchetta a tre denti (che in tavola è l’unica forchetta che va posta a destra del piatto). Vanno serviti già aperti e con una mano, la destra, si tiene il guscio e con l’altra si staccherà il mollusco con la posata. Vanno mangiate in un unico boccone, dopo aver spruzzato, se si desidera, qualche goccia di limone.
Lumache: vanno mangiate utilizzando le apposite posate: una pinza che tiene fermo il guscio e una forchettina a due punte per estrarre la lumaca.
Volatili: si mangiano con coltello e forchetta, mai con le mani. Nei contesti formali sono da evitare quelli di piccoli dimensioni, molto complicati da scarnire con le posate.
Dolci: I dolci cremosi, mousse, creme, budini, detti appunto al cucchiaio, vanno mangiati con l’apposito cucchiaio da dessert, generalmente posto tra il piatto e il centro tavola, o portato in tavola con il dolce stesso. Per i dolci a pasta più consistente, torte, si utilizza la forchetta da dolce a tre unte.
Formaggio: se si tratta di un formaggio a pasta dura, stagionato, si usa il coltello e la forchetta per tagliarne un pezzetto e portarselo alla bocca, facendo poi seguire un pezzetto di pane. Se il formaggio è pasta molle, si usa la forchetta, si adagia una piccola quantità di formaggio su un pezzetto di pane che si porterà alla bocca.
Frutta: si serve a fine pasto e può essere il momento di maggior imbarazzo, e spesso una gran sfida! Nella maggior parte dei casi si devono usare le posate, in altre il cucchiaino e in altre ancora addirittura le mani.
- ALBICOCCA- PRUGNA: si apre con le dita in due parti e si accompagna alla bocca con le mani. Se la prugna fosse molto grande è bene però utilizzare le posate.
- ANANAS: deve essere portato a tavola già pulito e tagliato, e va mangiato con la forchetta.
- ANGURIA: va servita già tagliata e si utilizzano le posate per eliminare i semi e per tagliarla poi a piccoli pezzi che saranno poi portati alla bocca con la forchetta.
- AGRUMI: si devono tagliare orizzontalmente le due estremità, poi si incidono le varie sezioni verticali, togliendo la buccia per poi per estrarre gli spicchi, che andranno poi mangiati con le mani. I semi vanno messi con discrezione in un pugno chiuso e poi appoggiati nel aiuto. Per il Pompelmo, che va servito solo a colazione, si può procedere allo stesso modo oppure si taglia a metà e si gusta con il cucchiaino.
- AVOCADO: si taglia a metà nel senso della larghezza e poi va mangiato con le posate. Si serve generalmente come antipasto.
- BANANA: si tiene ferma con la mano sinistra, e con il coltello si praticano delle incisioni per eliminare buccia. Poi con le posate si taglia a rondelle e si manga con la forchetta.
- CACO: va tagliato a metà e poi mangiato con un cucchiaino. Meglio se serviti in coppette già sbucciati e pronti , con il cucchiaino.
- CILIEGIE: si mangiano intere, una alla volta, con le dita, lasciando poi scivolare con discrezione il nocciolo nel palmo della mano prima di riporlo nel bordo piatto.
- DATTERO: si mangia con la forchetta
- FRAGOLE: si mangiano con le mani. Se portate in pezzi in una coppetta si mangiano con un cucchiaino.
- FICO: si tiene con la mano sinistra e si incide con un coltello in quattro parti. Si stacca poi la polpa, aiutandosi con il coltello, e verrà mangiato con la forchetta.
- KIWI: si può mangiare con il cucchiaino dopo averlo tagliato a metà, in senso orizzontale, con il coltello, regola particolarmente apprezzata dal galateo quanto riduce le occasioni di sporcarsi. Oppure si può sbucciare con coltello e forchetta, ma ci vuole non poca destrezza onde evitare di farsi sfuggire il frutto dal piatto! Poi si taglierà a bocconcini che si porteranno alla bocca con la forchetta.
- LAMPONI-MIRTILLI-MORE: si servono in coppette e si mangiano con il cucchiaino.
- MANGO: diviso a metà con il coltello per poi scavare la polpa con il cucchiaino.
- MELA-PESCA-PERA: va tagliata a metà e poi in quattro parti con l’utilizzo delle posate da dessert. Le singole parti si infilzano poi con la forchetta e con il coltello e si procede eliminando prima la buccia e poi il torsolo; ogni spicchio va tagliato a pezzi, che andrà mangiato uno alla volta.
- MELAGRANA: andrebbe tagliata metà e si gusta con il cucchiaino, cosa che a mio parere è, comunque da evitare, a tavola! Sfido chiunque a non fare un disastro!! Io consiglio di sgranarlo prima e servilo in coppette con cucchiaino.
- MELONE: viene servito a fette e senza buccia. Si mangia con forchetta e coltello. Se, invece, viene servito tagliato a metà, si utilizzerà il cucchiaino.
- NOCE: si rompe il guscio con lo schiaccianoci e si portano in bocca i gherigli con le mani.
- PAPAYA: se servita intera si deve sbucciare e mangiare con coltello e forchetta. Se servita a metà si scava la polpa con il cucchiaino
- UVA: si mangia con le mani. La destra, se destrorsi, tiene il grappolino e la sinistra stacca gli acini e li porta alla bocca. Eventuali noccioli si mettono sulla mano prima di depositarli a bordo piatto.
- FRUTTA COTTA: a seconda delle consistenza, con forchetta o cucchiaino.
- MACEDONIA: va mangiata con le posate sulla ciotolina in cui viene servita. La soluzione più semplice, quindi il miglior modo per servire frutta ad una pasto, soprattutto se formale.
Mangiare i “cibi difficili” non è, quindi, impossibile. Magari un po’ di allenamento per qualche pietanza particolare, ed è fatta!
Se ho dimenticato qualche cibo, o se avete qualche particolare curiosità, chiedete pure!
ciao!
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fonti:
Giovanni Della Casa, Galateo, 1558
Lina Sotis, il nuovo BonTon, 2005
Barbara Ronchi Della rocca, Questioni di stile, 1997
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