Incastonata in una suggestiva insenatura della costa ligure, tra il verde lussureggiante del Parco di Portofino e il blu profondo del Mar Ligure, si trova l’Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte.
Questo piccolo angolo di paradiso, accessibile solo via mare o a piedi attraverso impegnativi sentieri immersi nella natura, regala al visitatore un’esperienza sospesa nel tempo, tra storia millenaria, bellezza paesaggistica e spiritualità.
Ero stata in questa abbazia moltissimi anni fa, in visita durante una bellissima vacanza nel golfo dei Poeti, a Lerici. Sono tornata con grandissima gioia perchè il ricordo che ne conservavo era veramente bello.
Ho recentemente trascorso una paio di giorni in Liguria a Recco, nel Golfo Paradiso, ospite di una bellissima iniziativa che si svolge in tre appuntamenti nel corso dell’estate, ovvero “Sapori in Paradiso” un progetto per la valorizzazione di prodotti tutelati dall’Unione Europea e inseriti dal Ministero nel Piano di Promozione DOP IGP: Focaccia di Recco col formaggio IGP e i Salumi DOP Piacentini, rappresentativi ed importanti per i rispettivi territori.
Sono incontri organizzati dai rispettivi consorzi dedicati a giornalisti, media, food blogger e personaggi di opinione alla scoperta dei segreti di questi prodotti nello specifico, ma anche del mondo dei riconoscimenti comunitari e sul ruolo dei consorzi, raccontando le affascinanti ed antiche storie dei prodotti stessi e dei loro disciplinari di produzione.
L’appuntamento di giugno 2025 è stato dedicato ad un piccolo gruppo di rappresentanti dell’Associazione Italiana Food Blogger (Associazione no profit per narratori del cibo come atto culturale), di cui oramai sono socia storica, essendo entrata fin dalla sua costituzione.
Dopo il benvenuto che è avvenuto, ovviamente, con una meravigliosa fetta di focaccia di Recco, di cui avrò modo di raccontavi, abbiamo iniziato il nostro tour alla scoperte delle bellezze del territorio.
La nostra prima meta è stata l’abbazia di San Fruttuoso!
Abbazia di San Fruttuoso, un luogo fuori dal tempo
San Fruttuoso è un luogo dove storia e natura si fondono armoniosamente. L’abbazia, incorniciata da ripide pareti rocciose coperte di macchia mediterranea e affacciata su una piccola spiaggia di ciottoli bianchi e grigi.. Arrivando dal mare, ti toglie il respiro! Sembra quasi emergere come una visione
La baia di San Fruttuoso è così appartata che nei secoli è stata rifugio di monaci, pirati, pescatori e nobili. Ancora oggi, l’unico modo per raggiungerla è via mare o a piedi: non esistono strade carrabili. Questo isolamento ha contribuito a conservarne intatta la bellezza.
È uno di quei luoghi che, pur così vicino a celebri mete turistiche come Portofino e Camogli, riesce a mantenere un fascino intimo e riservato.
La storia dell’Abbazia
L’origine dell’Abbazia di San Fruttuoso risale all’VIII secolo, quando venne costruita dai monaci benedettini per custodire le reliquie di San Fruttuoso, vescovo e martire spagnolo, qui trasportate da alcuni monaci in fuga dalla penisola iberica.
Nel corso dei secoli, l’abbazia subì diverse modifiche architettoniche. Durante il Medioevo fu ampliata e fortificata. Nel XIII secolo, passò sotto il controllo della potente famiglia genovese dei Doria, che vi costruì anche il loro mausoleo gentilizio. È proprio grazie alla presenza dei Doria che l’edificio assunse l’aspetto attuale, con le arcate che si affacciano direttamente sulla spiaggia, simbolo inconfondibile del sito.
Nel 1983 la famiglia Doria Pamphilj donò l’intero sito di San Fruttuoso al Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), che nel corso di questi decenni si è occupato interamente del restauro.
Lo splendido restauro del FAI ha permesso di recuperare quanto più possibile della struttura medievale originaria, eliminando il materiale di riempimento e le aggiunte più tarde, talora grezze e di modesta fattura. Il complesso dell’abbazia ora è aperto ai visitatori.
La visita dell’Abbazia con il FAI
Abbiamo avuto il privilegio di visitare all’abbazia con il Property Manager dell’Abbazia, l’architetto Alessandro Capretti, che ci ha fatto conoscere tutta la storia, l’iter dei restauri che si sono susseguiti nel tempo, spiegando l’evoluzione architettonica, e le tante storie, i segreti, gli aneddoti legati ai Doria e la spiritualità di questo luogo unico al mondo.
La visita ha avuto inizio dalla Chiesa Pubblica, che fu ricavata alzando l’edificio medioevale, dopo l’abbandono dell’abbazia da parte dei monaci, per passare poi in mano alla famiglia Doria. L’altare maggiore contiene il reliquiario d’argento che protegge le spoglie dei martiri Fruttuoso, Augurio ed Eulogi.
Bellissimi il chiostro superiore, edificato nel XII secolo, originariamente rivolto verso il mare e il chiostro inferiore o risalente al X secolo, che rappresentano i punti più antichi dell’intero complesso benedettino.
Gli stucchi angolari sono realizzati con la pietra ricavata dal monte di Portofino, mentre le colonnine in marmo di colore verde e bianco sono sormontate da capitelli raffiguranti animali e piante.



Il secondo piano dell’Abbazia fu costruito nel XIII secolo con fondi donati dalla famiglia Doria: al suo interno puoi ammirare le doppie file di trifore gotiche che incorniciano perfettamente la bellezza della vista sul mare.
Si trova poi un ampio spazio dove ammirare un’esposizione di reperti portati alla luce durante il restauro del 1983 ad opera del FAI.


Non solo in terra ferma c’è da ammirare, ma di fronte all’Abbazia, nelle acque dell’Area Marina Protetta, a 17 metri di profondità, si trova la statua in bronzo del Cristo degli abissi, opera dell’artista Guido Galletti, famosa in tutto il mondo e una copia a grandezza naturale è esposta all’interno della Chiesa di San Fruttuoso.
Dal Chiostro inferiore, si raggiunge la stanza che ospita le tombe dei Doria fin dal XIII secolo. Le tombe, disposte a schiera sulle tre pareti della stanza, sono realizzate in marmo bianco e pietra grigia, alternate in tipico stile Ligure.



L’Abbazia è visitabile grazie al FAI, io ne sono socia da qualche anno, che organizza visite guidate e attività culturali durante tutto l’anno. Solo se le condizioni meteo-marine sono avverse e, di conseguenza, c’è la sospensione del servizio dei battelli, l’Abbazia resta chiusa.
È consigliata la prenotazione, soprattutto nei mesi estivi. L’ingresso è a pagamento, ma con varie riduzioni in base all’età e gratuita per i soci fai. I fondi raccolti servono a sostenere la manutenzione e il recupero del sito.


Come trascorrere una giornata a San Fruttuoso
1. Cosa fare:
La visita all’abbazia è senza dubbio un’esperienza da fare, come ho già descritto.
San Fruttuoso vanta, però, anche una piccola spiaggia di ciottoli bianchi e grigi, situata proprio davanti all’abbazia, per rilassarsi sotto il sole. Una spiaggia che originariamente non esisteva ma che è nata dai detriti scesi dalla montagna a seguito di una disastrosa alluvione nel 1915.
L’acqua del mare in questa zona è cristallina e invita a fare il bagno. Nelle prime ore del mattino o al tramonto regala momenti di pace e bellezza pura.
Gli amanti dello snorkeling troveranno fondali ricchi di vita, con possibilità di avvistare pesci, stelle marine e anemoni. Per i subacquei, come dicevo, c’è l’immersione al Cristo degli Abissi, una delle più emozionanti del Mediterraneo.


2. Dove mangiare:
Il borgo è piccolissimo, ma si trovano alcune possibilità per mangiare, alcuni piccoli e piacevolissimi ristoranti dove assaporare anche qualche piatti della tradizione ligure.
I ristoranti si affacciano direttamente sulla spiaggia o sono nascosti tra i vicoli, sotto meravigliose pergole di limoni, o sugli scogli.
3. Dove soggiornare:
Per chi desidera vivere un’esperienza immersiva, ci son alcune possibilità per poter soggiornare proprio a San Fruttuso. Una di queste è La casa de Mar (4 posti letto), una casetta di pescatori in questo straordinario contesto medievale, gestito proprio dal FAI. La casetta si trova nel borgo dell’abbazia, ma più in alto, con una busta bellissima sul mare. Sicuramente un modo per godersi la baia in totale tranquillità al tramonto e all’alba, quando i battelli non arrivano e la folla se ne va.
La gestione della Residenza dell’Abbazia di San Fruttuoso è stata affidata dal FAI al The Landmark Trust, un’organizzazione benefica inglese la cui missione consiste nel salvaguardare dall’abbandono edifici antichi di elevato interesse storico-culturale, infondendo loro nuova vita come eccezionali luoghi di soggiorno a disposizione di tutti.
E’ necessario un turismo responsabile, anche a San Fruttuoso
Dopo anni di incuria, grazie all’intervento del FAI questo luogo è tornato ad essere un piccolo gioiello, un luogo magico e mistico.
Ma, soprattutto nel periodo estivo, la situazione a San Fruttuoso si fa decisamente critica, e l’overturism diventa una dura sfida anche per la sua conservazione.
L’arrivo massiccio di turisti mette a dura prova la fragile bellezza del luogo, causando problemi di gestione dell’afflusso e ne danneggiare l’ambiente. Si consiglia di fare un turismo più responsabili e dedicare tempo di qualità a questi luoghi andando, ad esempio, in altri periodi dell’anno, cosa che render l’espansa ancora più interessante e piacevole.
Inoltre è un dovere di tutti avere un atteggiamenti decoroso e non lasciare rifiuti nella spiaggia, cosa che tra l’altro porta l’arrivo dei cinghiali.
Come arrivare a San Fruttuoso
Raggiungere San Fruttuoso è parte integrante del fascino dell’esperienza. Ci sono due modalità:
- In barca:
Il modo più comodo per accedere è via mare. Diverse linee di battelli collegano San Fruttuoso a Camogli, Santa Margherita Ligure, Portofino e Genova Nervi. La traversata offre panorami splendidi sulla costa ligure. - A piedi:
Per gli amanti del trekking, San Fruttuoso è raggiungibile con percorsi attraverso il Parco Naturale Regionale di Portofino. Si tratta sentieri piuttosto impegnativi, con più della metà esposta al sole e alcuni punti a strapiombo sul mare, quindi da non sottovalutate e da fare con la giusta attrezzatura. Non è consigliato a bambini, disabili o persone che soffrono di vertigini.
Qualunque sia la modalità che sceglierete, la vista dell’abbazia che appare all’improvviso, incastonata come una gemma tra le rocce e il mare, è un’unica!
Consigli utili per la visita
- Indossare scarpe comode soprattutto se si decide di fare escursioni a piedi.
- Portare acqua e protezione solare, specialmente in estate.
- I battelli operano con orari stagionali e sono soggetti alle condizioni meteo marine: è bene verificare partenze e ritorni in anticipo.
- San Fruttuoso è un’area protetta, quindi è vietato campeggiare, pescare.
- L’abbazia è accessibile anche con cani, purché tenuti al guinzaglio.
- Non si fuma
- qui il link alla pagina FAI dell’abbazia di san Fruttuso




San Fruttuoso è molto più di una semplice escursione: è un viaggio nella storia, nella natura e nella bellezza autentica della Liguria.
Un luogo raro, dove il tempo sembra rallentare, e ogni dettaglio racconta storie di monaci, marinai e viaggiatori incantati. Se cercate un’esperienza unica, carica di emozioni, l’Abbazia di San Fruttuoso è una destinazione da non dimenticare.
Ringrazio i consorzi della Focaccia di Recco col formaggio IGP e dei Salumi DOP Piacentini per l’invito a questo interessante evento “Sapori in Paradiso“, per la valorizzazione del territorio e delle eccellenze gastronomiche locali e ovviamente l’Associazione Italiana Food Blogger per avermi coinvolta.
A presto con altri articoli dedicati a questo evento. Vi racconterò della Focaccia di Recco, dei salumi piacentini ovviamente, ma anche della città di Recco, e della sua particolare storia. A questo link potete, intanto avere un “assaggio” della bellezza di queste giornate.
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