Tipico dei paesi del Nord Europa, dell’ Inghilterra, del Nord America, il pan di zenzero (gingerbread) è un impasto a base di spezie, cannella, chiodi di garofano, noce moscata e zenzero, che viene preparato in particolare durante le feste natalizie per confezionare omini, casette, fiocchi di neve, biscotti natalizi.
I biscotti di pan di zenzero, vengono infine decorati con glassa colorata (io non l’ho ancora fatto!!!!) e tradizionalmente appesi all’albero di Natale oppure confezionati per dei golosi regalini.
Come spesso accade c’è sempre una una storia, volte anche qualche leggenda, da raccontare dietro un dolcetto… figuriamoci se non c’è per un un omino di pan di zenzero!!
Secondo gli storici, i gingerbread sono nati in Armenia e sono stati esportati in Europa dai monaci armeni nel 992 d.C. Durante i secoli successivi la ricetta dei gingerbread si è diffusa tra i monaci della Francia, della Germania , della Svezia e della Gran Bretagna.
Il primo documento storico che parla ufficialmente dei gingerbread risale al Cinquecento, quando durante le festività natalizie questi biscotti venivano venduti dai monaci, dalle farmacie e dagli artigiani nei mercati cittadini.
Nel 1793 la cittadina di Shropshire, in Inghilterra, divenne un punto di riferimento nella produzione del pan di zenzero, perchè scelse l’omino di gingerbread come simbolo della città.
Si narra che il primo Gingerbread Man (uomo di pan di zenzero) sarebbe apparso sulle sfarzose tavolate della regina Elisabetta I. La regina, si racconta, amasse omaggiare i propri commensali con dolci omini biscottati che ne riproducevano le fattezze.
Gingerbread, biscotti pan di zenzero
Ingredienti
- 350 g di farina (io 0)
- 100 g zucchero di canna
- 50 g di zucchero semolato
- 150 g di burro freddo
- 150 g di miele (o melassa)
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- 1/2 cucchiaino noce moscata in polvere
- 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
- 2 cucchiaino di zenzero in povere
- 1 punta di cardamomo in polvere
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato (facoltativo- io preferisco non metterlo)
Per la ghiaccia reale:
- 1 albume (30 g)
- 170 g di zucchero a velo
- 1 cucchiaino di succo di limone
- coloranti
Istruzioni
- Mescolate la farina con le spezie, gli zuccheri e il sale a mano o in un mixer; aggiungete il burro a pezzetti e azionate il mixer velocemente, l'impasto non si deve scaldare.
- Unite il miele a filo continuando a sbattere e l'uovo. Mettete l'impasto su un piano di lavoro, iinfarinato, create una palla e schiacciatela bene (si raffredderà più uniformemente). Avvolgete il tutto nella pellicola e mettete in frigo a riposare per circa 2 ore.
- Trascorso il tempo, prendete un pezzo di impasto, stendetelo su un piano (possibilmente "freddo": marmo, acciaio, plastica) con un matterello infarinato ad uno spessore di 5mm.
- Ritagliare i biscotti con lo stampino e posizionare gli omini su una placca rivestita con carta da forno distanziati tra loro. Cuocete in forno preriscaldato a 180°C per 12 minuti circa.
- Appena sfornati saranno ancora morbidi, ma si solidificheranno in pochi minuti.
- Metteteli su una gratella a raffreddare.
- Per la decorazione, prepate la ghiaccia reale unendo tutti gli ingredienti e decorandoli con una sac a poche con beccuccio fine. Lasciate asciugare per circa 1 ora.
Dall’Europa la tradizione atterrò in America, dove il St. Nicholas Magazine, una nota rivista per ragazzi pubblicata tra la seconda metà dell’ottocento e la prima metà del novecento, diffuse il mito dell‘omino di pan di zenzero, con la celebre storiella illustrata a puntate che narrava della sua frenetica fuga dalle fauci di una serie di affamati individui che lo inseguivano (più sotto ve la racconto!)
Ma in realtà è la Germania e, in particolare la città di Norimberga, a essere nota come la patria del pan di zenzero.
Ma ecco la fiaba di questo omino… Beh non è proprio una fiaba di Natale, tuttavia è associata alla Festa più amata dai bimbi, perchè il dolcetto “animato” che ne è protagonista, è il biscotto che viene preparato, appunto, a Natale.
“Run, run fast as you can! Can’t catch me, I’m the gingerbread man”
filastrocca popolare
“C’era una volta una nonnina che decise di preparare qualcosa di speciale:un biscotto di pan di zenzero a forma di omino. Quando però la cottura era quasi terminata la vecchina sentì una vocina arrivare dal forno: “Fammi uscire, fammi uscire!!”
La vecchina andò ad aprire lo sportello del forno e l’omino di marzapane saltò fuori. Scappò via per la cucina e corse fuori, gridando:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
Nella sua fuga l’omino di pan di zenzero incontrò una mucca che cercò di mangiarlo, ma lui continuò a fuggire, cantando:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
Alla rincorsa dell’omino di pan di zenzero si unirà anche un cavallo ed un maiale, tutti con l’acquolina alla bocca. E l’omino canticchiava correndo:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
L’omino di marzapane correva a più non posso e alla fine incontrò una vecchia volpe furba. “Fermati, smetti di correre, omino di marzapane!” disse la volpe “Ho qualcosa da dirti!”. L’omino di marzapane non si fermò ma intanto cantava:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
La vecchia volpe correva molto veloce e lo seguì fino giù al fiume, attraverso il bosco. L’omino di marzapane si dovette fermare per ascoltare la vecchia volpe furba che disse: “Voglio aiutarti ad attraversare il fiume. Saltami sulla coda e sarai salva e asciutta”.
Così l’omino di marzapane saltò sulla coda della volpe e insieme attraversarono il fiume. Presto la volpe disse: “Per favore, puoi spostarti sulla groppa perché sei troppo pesante per la mia coda?” L’omino di marzapane obbedì.
Ma presto la volpe gli chiese di cambiare posizione: “Per favore saltami sul naso!” Ora la volpe nuotava trasportando l’omino di marzapane sul naso. Infine raggiunsero l’altra sponda del fiume.
Prima di posare le zampe posteriori sulla riva del fiume la volpe fece volare l’omino per aria e aspettò che ricadesse. Intanto lei lo aspettava per accoglierlo nella sua bocca spalancata.
E questa fu la fine dell’omino di marzapane.”
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2 comments
Non e’ stata indicata la quantita’ di farina
Scusami per la svista! Sono 350 g di farina, ora ho aggiunto!
Grazie Franca!
elisa