Il Mango sticky rice è un dessert thailandese, una sorta di budino di riso, con pezzetti di mango maturo e servito con una salsa di cocco.
I dolci asiatici non sono un po’ lontani dal nostro concetto di torte e dessert, ma questa è una preparazione veramente deliziosa.
Io l’ho realizzato con un po’ meno zucchero delle ricette tradizionali, troppo dolci per i nostri gusti, e dandogli una forma a “sushi”.
Thailandia, sorrisi, orchidee e riso
La curiosità, l’emozionarsi di fronte a ciò che è nuovo é, per me, la linfa dei viaggi.
Ogni mio viaggio inizia già in aereo, guardo continuamente giù: credo non ci sia niente di più bello che osservare il mondo dall’alto e cercare di riconoscere un profilo, di capire dove mi trovo.
Al mio atterraggio a Bangkok sono stata accolta da un tripudio di sorrisi e orchidee… sorpresa da tanta dolcezza, meraviglia e colori.
Il vero viaggio dello scoprire non consiste nel vedere paesaggi nuovi, ma nell’avere nuovi occhi.
Proust

L’ospitalità thailandese è proverbiale, ma non è solo un modo di dire, è assolutamente così. I loro sorrisi sono disarmanti.
La transitorietà della vita e del possesso, concetti del buddismo, e la necessità di evitare gli estremi nelle emozioni e nel comportamento, fanno sì che sia un popolo dal carattere molto rilassato, oltre che affascinante.
Il sorriso è sempre nei loro volti, uno stile di vita che nasce da una profonda serenità d’animo. Un sorriso non te lo nega mai nessuno. Fa parte di loro, e credetemi non è così scontato.
Provate a passeggiare nelle vie della vostra città e fate caso alle espressioni della gente…
La Thailandia è la terra della bellezza e il suo simbolo è proprio il più sensuale dei fiori, l’orchidea.
Orchidee in vaso, orchidee con radici aeree ma pure piante alte fino 3 metri coltivate in terra. In Thailandia è molto richiesto anche il fiore reciso in quanto, insieme al fiore di loto, è il più utilizzato per le offerte ai templi.
Il nome orchidea venne coniato dal pensatore greco Teofrasto, grande botanico, che così la denominò perché una specie, da lui classificata, presentava due tuberi alla base delle radici simili ai testicoli maschili (Orchis in greco).
C’é ovviamente una storia mitologica legata al nome. Orchis era un giovane greco, bello, forte e intraprendente con le donne. Invitato ad un banchetto del Dio Bacco, cercò di violentare una delle sue sacerdotesse, commettendo un sacrilegio.
Fu un atto ignobile che venne punito dando il giovane in pasto alle belve feroci.
Gli dei dellíOlimpo, però, non vollero che del bellissimo giovane non si conservasse nemmeno il ricordo e fecero sì che tra i resti del suo corpo venisse coltivata una piantina che nella forma delle radici ricordasse gli attributi di Orchis, causa della tragedia.
Questo ha contribuito ad alimentare credenze popolari che attribuivano a questo fiore poteri afrodisiaci e curativi della sterilità femminile.
La ricetta dello Sticky rice pudding con mango
Dopo questa esplosione di colori ecco la ricetta: lo sticky rice in versione sweet-sushi !!!
Ho preparato lo stick rise la prima volta in Thailandia, durante un bellissimo corso di cucina (qui trovate il resoconto e le foto di quella giornata).
Rispetto alla ricetta fatta in Thailandia, come ho detto all’inizio, ho ridotto un po’ la quantità di zucchero, che lo ha reso meno stucchevole e ho aromatizzato l’acqua di cottura con del cardamomo.
Sticky rice con mango. Sweet sushi
Ingredienti
- 200 gr di riso thai (riso glutinoso)
- 200 ml latte di cocco
- qualche bacca di cardamomo
- 2 cucchiaini rasi di zucchero di canna
- 1 pizzico di sale
- 1 mango
Istruzioni
Preparazione del riso:
- Versa il riso in una ciotola capace, copri con circa il doppio di acqua fredda e “sprimacciarlo” tra le dita, roteandolo nell’acqua e massaggiandolo per circa un minuto, fino a che l’acqua risulta praticamente bianca.
- Versalo in un colino, sciacqua sotto un getto gentile di acqua corrente, rimetti il riso nella ciotola lavata e ripeti lo stesso procedimento per altre tre o quattro volte, fino a che l'acqua è chiara.
- Versa di nuovo il riso sciacquato nella ciotola lavata, riempi con abbondante acqua, che dovrebbe a questo punto rimanere limpida, e lascia riposare il riso a mollo dai 20 ai 40 minuti (il riso tondo, tipo quello giapponese autentico o tipo l'Originario o il Balilla richiede una mezz'ora di ammollo d'estate o se è stato conservato in ambienti umidi; anche un'oretta in inverno, se viene da una dispensa molto arieggiata e secca, se è stagionato a lungo e se è di qualità eccelsa).
- Scolare e sciacquare di nuovo bene il riso.
- Per il Basmati ed il riso thai (che è quello che ho usato io), metti l’acqua in una pentola di acciaio dal fondo spesso (oppure in un tegame di terracotta smaltata giapponese) in questa proporzione: la dose di acqua è di una volta e mezza il volume del riso.
- Porta a bollore e poi aggiungi il riso (insieme ad un goccio di olio o una nocina di burro se si vuole aumentare la lucentezza del riso cotto) e attendi, a pentola scoperta, che riprenda il bollore.
- Quando l’acqua bolle copri la pentola con un coperchio pesante, meglio se avvolto in un panno in modo che il tegame sia quasi sigillato ed il telo assorba le gocce di vapore ed eviti che ricadano sul riso dal coperchio), abbassare la fiamma e lascia cuocere senza mai aprire per 10 minuti.
- Spegni e, sempre senza aprire, lascia riposare per altri 10 minuti. Quando si scoperchia il riso deve risultare morbido e lucido: nel caso di riso giapponese, e affini, forma grandi fiocchi e va raccolto delicatamente con le bacchette o da sotto con uno shamoji (spatola di legno) bagnato perché non diventi colloso, nel caso di riso indiano e simili si sgrana con una forchetta.
La cottura finale:
- In un tegame, o wok, versa la confezione di latte di cocco, 2 cucchiaini di zucchero e un pizzico di sale e aggiungi il riso.
- Mescola con attenzione per evitare che il riso si attacchi al fondo della pentola.
- Porta ad ebollizione e lascia cuocere a fuoco lento, fino a che non si sono assorbiti tutti i liquidi.
- Togli la pentola dal fuoco, coprila e lasciala riposare circa 10 minuti.
Preparazione deglli sweert sushi:
- Per realizzare i maki, crea un letto rettangolare di mango tagliato sottile, mettici sopra, per lungo, un "cilindro" di riso e avvolgere. Chiuderlo con della pellicola e lasciare un po' in frigo. Successivamente tagliare a piccoli cilindretti che io ho poi decorato con del sesamo nero.
La cottura per assorbimento, tipica asiatica
Lo ripropongo seguendo con attenzione le indicazione per la cottura date da Acquaviva (un bellissimo ed interessante post sul riso, leggetelo!), dandogli una “forma” nuova e adattandolo più ai gusti di casa.
Riporto qui alcune interessanti informazioni per una cottura, ma vi rimando ad Acquaviva per tutto il resto.
La cottura adottata per questo piatto è quella “per assorbimento“, la corretta definizione di quella che viene normalmente chiamata “a vapore”, che invece si svolge in un cestino posto sopra l’acqua bollente.
In una prima fase il riso bolle nell’acqua fino a che l’ha assorbita tutta, dopo di che la cottura prosegue al vapore, con coperchio, sia sul fuoco ancora acceso che poi nel periodo di riposo fuori dal fuoco.
32 comments
Wowww, troooooppppo bella la thailandia e troooopppo delizioso questo sweet sushi, grazie grazie ^^
Alice P.
Grazie a te Alice!
ciao
L'emozione prima di atterrare, la terra ed i suoi colori che iniziano a prendere forma… hai proprio ragione: sono parte essenziale del viaggio!
Uh… quando bisogno ci sarebbe di sorridere di più… e come sarebbe bello se tutti viaggiassero con il tuo spirito, tornando davvero arricchiti… tornando "con occhi nuovi".
Un abbraccio!
Direi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda!
Ciao
Che meraviglia…. colore e sapore…. fantastico, bravissima!
Grazie Michela!
Beh, sono davvero senza parole. Il tuo racconto è a dir poco coinvolgente e sorprendente, fa venir voglia di prendere il primo aereo per Bankok, o semplicemente ordinare 100 orchidee dal fioraio per circondarsi di questo fiore splendido!
Complimenti per la ricetta, ne assaggerei uno volenteri!
:*
Grazie Chiara, mi hai fatto felice!
Amo i fiori "semplici", ma l'orchidea ha un fascino particolare!
Ciao
Che bel post Elisa…dev'essere proprio una terra tutta da scoprire la Thailandia, tra orchidee, curry verde e sorrisi..un vero paradiso!
Simpaticissimo e originale il tuo sushi fruttato! Bravissima!
Noi ci si vede domenica a Foligno 🙂
Un bacione
Grazie!!
A presto allora!! N
Ciao
Che bello leggere questo post, Elisa. A volte ci penso….e mi dico che forse vivere una vita diversa ci aiuterebbe tutti ad esser più rilassati. E in un certo senso invidio questo tipo di popoli.
In fondo, a pensarci, non possediamo niente per davvero.
Un abbraccio :*
Hai ragione Michela….
Noi viviamo in corsa e non abbiamo mai il tempo di assaporarci nulla…
I primi giorni in questi Paesi si fa fatica ad adeguarsi ai loro ritmi, ma poi ci si rende conto che è il nostro ritmo frenetico che non va bene e che non porta a nulla!
Un abbraccio
prima di tutto… posso dirti che sei un mito?! Non solo non ti sei persa d'animo, ma hai reinventato la tua ricetta con gusto e con simpatia, inserendola in un post gradevolissimo. Lode!
Grazie!!!!
… stato un vero piacere… Mi sono divertita!!!
Elisa, oggi io e mio marito abbiamo prenotato il volo per la Thailandia!! Non vedo l'ora che arrivi gennaio!! Questi post mi sono utilissimi!!
Ci credo!!!!
ovviamente hai tutta la mia invidia!! 😉
ci saranno altri post, spero interessanti!
ciao
Mi fai rivivere il mio viaggio di nozze, che anche se in Sri Lanka, ha avuto emozioni simili e indimenticabili.
Il colori di questa dolcezza sono bellissimi, forti e pieni di contrasti, e sicuramente il sapore non sar‡ da meno. Complimenti!
hai ragione Monica, tante cose ricordano lo Sri Lanka!
colori, sorrisi e orchidee senza dubbio!
ciao
Ho letto con interesse il tuo post sullo sticky rice e sul tuo viaggio: sono appena tornata da Mauritius e certe abitudini culinarie sono molto simili e anche io, come la tua bimba, ho assaggiato ma poi mi sono rifugiata in riso bianco e pesce! Molto carino questo "sushi dolce", adoro il mango e posso immaginare gi‡ il sapore! Ciao Ciao, Lidia
ahahahah! riuso e pesce… e vai sul sicuro!!!!
provalo!
ciao
elisa sei un fenomeno non solo per il tuo racconto e le tue foto inimitabili ma questo sushi è uno spettacolo complimenti
ehi Veronica!!!! grazieeeeeeee!
ciao
"Il sorriso è sempre nei loro volti, uno stile di vita che nasce da una profonda serenit‡ d'animo.
Un sorriso non te lo nega mai nessuno. Fa parte di loro… e credetemi non è cos” scontato."
ecco.. di tutto questo post (meraviglioso).. queste parole mi hanno commossa.
<3
detto da te, vaty, non può che commuovere pure me!
grazie
elisa
Elisa con queste parole hai reso alla Thailandia quanto lei ha dato a te in sorrisi. Bella ricetta e belle foto, di quelle che vanno oltre…<3
Grazie mille Maria Teresa…
hai ragione… inaspettatamente la thailandia mi ha dato veramente tantissimo…
grazie!
elisa
stupendo il post e stupenda la ricetta elisa! Meravigliosi i colori e le foto…insomma mi piace proprio tutto! e poi si vede che il riso ha una consistenza perfetta!
bacioni
Grazie Giorgia!!!! 😉
io piango, invece.
perché a me la thailandia è proibita, in modo tassativo. Colpa di una potentissima allergia alle arachidi, che mi colpisce in modo violento e senza scampo e che posso solo controllare evitando quelle zone dove questo prodotto (e i suoi derivati soprattutto) sono consumati abitualmente e si trovano dappertutto. Però, appena posso, cucino thai a casa, recuperando ingredienti leciti. E la tua ricetta, cos” ben strutturata, cos” armoniosa, cos” elegante nella presentazione e delicata nella combinazione degli ingredienti, entra d'ufficio nella lista dei palliativi più confortevoli. Bellissimo post, bellissime foto, grazie!
Caspita Alessandra, cosa mi dici??!!!!
che peccato…
allora sono felice di poter portare un po' di thailandia nella tua tavola!
Uhh ma Elisa allora mi vuoi proprio bene! 😀 Anche questa è meravigliosa e non posso assolutamente non provarla. Deliziosa e anche fighissima come presentazione!
Certo che ti voglio bene!!! 😉
grazieeeeee