Io sono una che in cucina prova, sperimenta, tenta di fare qualsiasi cosa, personalizzo anche, certo, ma mi piace partire da una ricetta! Con me c’é sempre una rivista, un libro, un appunto segnato sul mio quadernetto da borsetta (non si mai che passeggiando trovi qualche spunto interessante!!!).
Ho iniziato presto a divertirmi in cucina, e ho iniziato presto a sfogliare riviste. A casa di mia mamma ricordo benissimo i suoi libri di cucina, quelli che venivano spesso consultati. Un libro usatissimo, “ricette per 365 giorni”, che credo avesse da quando si era sposata, ricordo poi 3/4 libretti con spirale in metallo… ricette per picnic, torte salate …. e poi una vecchia edizione dell’Artusi.
Io sono stata sicuramente più tipa da riviste… conservo ancora i miei primi cimeli… Poi è arrivata anche la volta dei libri e la passione non è ancora finita.
Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
J.D. Salinger
Uno dei primissimi libri che ho comprato è stato “Menù per quattro stagioni” di Sadler. Era appena uscito, era il 1999, l’anno in cui sono sposata.
Non so se mio marito l’ho preso per la gola ma di sicuro dispiaciuto non era (e non é) di questa mia passione!
Quel libro è legato ad un momento importante. Un cambiamento nella mia vita ma, devo dirlo, anche nella mia cucina. Raffrontarsi con ricette di un grande chef, rendersi conto che poi non erano così difficili, che riuscivo a riproporle, è stata una bella soddisfazione.
Questo libro mi sta accompagnando ancora, non c’é cena che io non vada a sfogliarlo per vedere se c’é qualcosa di buono, non ancor provato, per cui potrebbe essere la volta buona. E’ un libro vissutissimo, pieno di post-it di diversi colori, a seconda del momento e qualche goccia di acqua o di olio ea testimoniare la sua presenza sul tavolo di lavoro.
Ci sono piatti che hanno fatto la loro bella figura a cena con amici, altri per i cenoni della vigilia di Natale.
Poi quelli che sono diventati dei must, che ripeto molto spesso, come i pizzoccheri delicati valtellinesi e gli sformati di polenta e baccalà e tartufo.
Unica difficoltà del libro, sono state le dosi…. è tutto per 10… quindi tu che fai??? Dividi a seconda del numero dei tuoi invitati… per poi renderti conto che non mangeresti nulla!!!
Le sue 10 persone sono le nostre 4 normali!!!!!
Quello che ho voluto riproporre oggi è un fantastico trancio di salmone con una saporita crosticina di rafano e semi di papavero.
Salmone in crosta di rafano e semi di papavero
Ingredients
- 800 g filetto di salmone selvaggio senza pelle
- 150 g salmone affumicato
- 300 g pan carré
- 1 albume
- 100 g semi di papavero
- 50 g rafano grattugiato
- 230 g panna
- 5 zucchine medie
- 100 g olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
Instructions
- Inserisci in un cutter il salmone affumicato e il pan carré, unisci l'albume, un cucchiaio di panna e metà del rafano grattugiato. Metti in frigo a rassodare per almeno 1 ora.
- Stendi il composto di salmone su una pellicola trasparente. Sovrapponi un altro foglio e appiattisci con un matterello sino ad ottenere uno strato di mezzo centimetro circa.
- Leva la pellicola superiore e adagiaci il filetto di salmone; ricoprilo completamente con il composto di pane.
- In una terrina versa abbondanti semi di papavero e rotolavi il filetto per rivestirlo completamente. Lascia riposare in frigo.
- Monta un po' la panna restante, unisci il rafano, il sale e conserva in frigo.
- Cuoci le zucchine in acqua salata per 10 minuti e taglila a cubetti o a ventaglio.
- Cuoci in forno preriscaldato a 200°C il filetto posto su una placca appena unta, per 15 minuti.
- A cottura ultimata, taglia il salmone, disponendo 2 fette per ogni commensale. Decora con le zucchine, una quenelle di panna al rafano. Un pizzico di sale un filo di olio.
Notes
27 comments
Che spettacolo di salmone, brava!!
Grazie!
Bellissimo il tuo libro super vissuto 🙂 anche noi adoriamo riviste e libri di cucina, ci piace avere sempre qualcosa da sfogliare prima di organizzare una cena con ospiti!
La ricetta che ci proponi è molto elegante e stuzzicante, grazie per averla condivisa 🙂
Un abbraccio
Grazie a voi per averla apprezzata!
anch'io sempre libro alla mano… e occhio al pc!!!!
Bellissima questa ricetta, devo provarla visto che amo il salmone e spesso mi si attacca alla griglia perché lo cucino semplice semplice.
Il salmone si presta a molte ricettive sfiziose!
a me piace molto cucinarlo!
ciao
Con cosa potrei sostituire il rafano?
Adoro i libri di cucina, specialmente quelli vecchi, usati e consumati. Con le macchioline d'unto sulle pagine (come i miei libri…!!!). Mi piace il tuo salmone con i croccantissimi semi di papavero (li metteri ovunque!) e la delicatezza della panna con il rafano
Ciao Isabel
Ciao Isabel!!
Per quanto stia attenta la gocciolina, anche di sola acqua, sul libro ci finisce sempre… per non parlare della farina!!!
ma è bello cos”!
ciao
Anch'io sin da bambina sfogliavo in continuazione i libri di ricette di mia mamma, tanto che ormai li conosco a memoria. Una ricetta davvero particolare e originale, da provare.
Baci
Paola
eh gi‡! poi non so la tua mamma, ma la mia non ne aveva tantissimi, pochi ma affezionati!!
Ciao Elisa!!! Ho sorriso… libri e riviste… quanti letti, quanti accatastati, quanti chiesti in prestito ( e assicuro restituiti ), quanti sfogliati in libreria….!!! Questa variante del salmone mi mancava…e a casa da noi amano i tranci di salmone al forno…quindi prendo e ri-faccio!!!:) un abbraccio!!
e poi mi dici!
ciao!!|
elisa
Bella ricetta Elisa, anche io sono sempre con una rivista o un libro in mano!! In bocca al lupo!!
siamo tutte nella stessa barca!!!!
ahahahh!
ciao
elisa
Davvero sfizioso e particolare questo salmone, devo leggere quel libro =)
Un abbraccio
tante belle ricettine, sai!
ciao
Ciao Elisa! mi sono rivista nelle tue parole…io adolescente che sfoglio i libri di mia madre, che prendo appunti dai programmi televisivi e dai libri che compravo…nono sono ancora sposata ma so che li porterò con me quando sar‡…bellissimo piatto! un modo diverso e delizioso per gustare il salmone 🙂
un abbraccio,
Anna
certo che li porterei con te! senza dubbio!!
a presto
elisa
Ciao Elisa, anch'io adoro sfogliare riviste ma non disdegno neanche libri e internet poi è un grande aiuto, riporto tutto nel mio quadernino preziosissimo! Mi piace molto la tua ricetta del salmone, mi piace l'accostamento di sapori del rafano e del papavero con il salmone, complimenti! Un abbraccio e buona domenica!!!
Grazie mille Virginia.
ti consiglio di provarlo!
l'accostamento è veramente molto piacevole!
ciao
Eccomi Elisa! Sono passata a trovarti…é stato bello conoscerti e conoscere il tuo blog 🙂
W blogalline! :)))
Cara Michela,
sono stata felice di conoscerti!
a presto
elisa
Ciao Elisa, sono una lettrice silenziosa del tuo blog e più di una volta mi hai salvato una cena con qualche spunto meraviglioso, volevo chiederti su questo stupendissimo salmone, se posso utilizzare lo zenzero fresco invece che il rafano, non lo conosco bene come "ingrediente" ma credo che sia molto piccantino e io non lo mangio volentieri 🙁 e se devo diminuire il pane grattugiato e/o panna dato che magari il sapore è meno forte, oppure cosa mi consigli?
Ilenia
Ciao Ileana!
Mi fa molto piacere quello che mi dici… Non sai quanto!
Guarda, l'ho fatto anch'io qualche volta senza rafano mantenendo comunque le dosi del pan carré e della panna per quanto riguarda la crosta.
Buono lo zenzero con il salmone!
Dai prova, poi mi dici!
Carissima Elisa, ieri ho trovato questo libro in libreria! Non lo conoscevo e sono curiosissima! Mi ha fatto troppo ridere il consiglio sulle dosi…non vedo l'ora di avere un po' di tempo e provare qualche ricetta! Grazie!
Vedrai che non ti deluder‡!!
ciao