Modena è famosa nel mondo, come città d’arte e di motori, ma anche per la sua buona tavola.
Sono tantissimi i prodotti di eccellenza che si trovano in questa terra, molti dei quali si fregiano di marchi Dop e IGP: dagli spettacolari tortellini all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, dai cotechini e zamponi ai vini Lambrusco, dal Prosciutto Crudo al Parmigiano Reggiano.

Il nostro weekend in questa città ha avuto come momento clou la cena all’Hosteria Giusti, la più antica salumeria d’Europa, che può annoverare, nella storia dei suoi clienti, il duca Cesare d’Este e Gioacchino Rossini, che scriveva da Parigi per avere la salsiccia fina di Giusti.a
L’Hosteria è aperta solo a mezzogiorno: pochi tavolini e durante la bella stagione anche nel piccolo cortile che porta alla cantina, la bottiglieria con esattezza.
Alla sera, nei weekend, è possibile organizzare una cena per gruppi, tra le 16 e le 24 persone.
E così noi abbiamo fatto: una allegra compagnia di amici buongustai, accomunati tutti dal piacere di condividere queste belle e buone esperienze, alla scoperte dei sapori, oltre che delle bellezze di Modena.

La Premiata Salumeria Giusti, dal 1605
Questa Hosteria è però, prima di tutto, una salumeria. Nasce all’inizio del 1660, ma in alcuni documenti storici come la “Lista dei Lardaruoli e Salsicciari” si trova scritto che il signor Giovanni Francesco Ziusti (o Justi sono grafiche dialettali del cognome Giusti) era iscritto alla suddetta lista ed esercitava l’arte della lavorazione della carne di maiale, nel 1598, così da poter vantare il titolo di Salumeria più antica d’Europa.
La salumeria è passata di generazione in generazione fino al 1980, quando l’ultimo erede, il signor Giuseppe Giusti, non avendo parenti interessati a proseguire l’attività, la cedette a quel “ragazzo di bottega “ che aveva seguito i suoi passi fin da piccolo. Era Adriano Morandi e, da allora, la gestione è rimasta a questa famiglia.
L’obiettivo diventa ancor più quello di ricercare l’alta qualità dei prodotti tipici e di difficile reperibilità, cercando di portare nelle case dei clienti il massimo risultato possibile.
Oggi la salumeria propone le migliori selezioni di salumi nazionali, una importante selezione di formaggi nazionali ed esteri, condimenti Balsamici di vari invecchiamenti, un’ottima selezione di oli extra vergine di oliva e vasetti di confetture e mostarde.
Le cose più importanti della ristorazione e delle nostre attività? L’accoglienza, la disponibilità nel far sentire bene il cliente, il cibo è un momento di relax, a noi spetta il compito di trasmettere questo piacere.
famiglia Morandi

Cena in Hosteria
Adriano Morandi, detto “Nano”, nel 1989 decide di ristrutturare il vecchio macello, nel quale venivano lavorate le carni del maiale e dell’oca, per creare una piccola Hosteria, con pochi tavoli, aperta solo a pranzo, dove la moglie Laura, in cucina, i figli Matteo e Cecilia, in sala, potessero proporre la storica cucina modenese, cercando di far gustare sapori perduti e salvaguardando la tradizione povera di alcune ricette delle nonne.
L’ambiente è rustico, travi in legno, pavimento in cotto, tipico da osteria, ma reso elegante da belle tovaglie, piatti in porcellana e bicchieri di cristallo, il tutto in una calda atmosfera familiare.
Orgoglio della loro cucina è la pasta all’uovo fatta in casa, impastata e tirata rigorosamente a mano, dalle tagliatelle ai tortellini, dai tagliolini agli immancabili tortelli.
È nostro orgoglio l’impastare e tirare a mano tutta la pasta all’uovo.
Famiglia Morandi
Per quanto riguarda i secondi la fanno da padrone cotechini e zampone, riscoprendo anche ricette dal sapori medioevali, come il cotechino fritto con lo zabaione o il cotechino in galera.
Poi i dolci della tradizione modenese, come la crostata d’amarena, la zuppa inglese e la tazzina dolce, anch’essa del periodo medioevale a base di anice, cacao, uovo e cannella.

La nostra serata ha inizio con un aperitivo organizzato in Salumeria, tra gnocchi fritti accompagnati da mortadella, culatello, lardo e salame, Parmigiano Reggiano impreziosito da gocce di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e ciccioli croccanti, dalla tradizionale lavorazione del grasso di maiale.
Poi ci siamo spostati nella Hosteria per la cena.
Iniziamo con uno dei piatti forte, ovvero dei maccheroni al ragout di zampone. Un piatto che ha sorpreso tutti, in quanto ce lo aspettavo decisamente più “importante”, più “impegnativo”, invece era di una delicatezza incredibile.

Non potevano mancare i tortellini in brodo: tanto piccini quanto squisiti, in un brodo di cappone veramente eccellente.
Come secondo, una guancetta di vitello, che si scioglieva in bocca e, infine, una fettina di cotechino fritto, di ricetta medievale, che non avevo ancora assaggiato, servita con una crema di zabaione fatta con il Lambrusco.
Ed è stato proprio il Lambrusco il vino che ha accompagnato la nostra serata, con ottime bottiglie ben abbinate dagli osti, spaziando dal Lambrusco di Sorbara fino al Lambrusco di Graspi Rossi.

Infine i dolci: zuppa inglese, il dolce al cucchiaio modenese più famoso in Italia e una super crostata di amarene!
La bottiglieria
Insieme all’Hosteria, nel 1989, viene realizzata anche la Bottiglieria, nel luogo dove un tempo si stagionavano in salumi. Oggi spazio dedicato a cantina, dove sono conservate circa sette mila bottiglie, italiane e estere, tra cui una la selezione dei Lambruschi tipici della zona.
A questo punto non posso che suggerirvi una bella gita in quel di Modena, a gustare le sue prelibatezze ma anche per andare alla scoperta delle sue bellezze artistiche: dalla bella passeggiata sotto i portici color pastello, il Duomo, la torre Ghirlandina e Piazza Grande, fino a piazza XX Settembre al mercato storico Albinelli.
E per gli amanti dei motori, e delle cose belle made in Italy, il Museo Ferrari a Maranello.
ciao!
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