I taralli dolci sono dei biscottini golosi e fragranti, perfetti da gustare a fine cena, anche accompagnandoli con un buon bicchiere di vino o di liquore di mirto, che io ho utilizzato in questa aromatica preparazione.
I taralli al vino, queste dolci ciambelline, sono un biscotto della tradizione contadina, senza uova e senza burro, molto diffusi soprattutto in Puglia e in Lazio.
Al posto del vino, io ho utilizzato il mirto che è l’ingrediente per questo mese della rubrica Erbe e fiori nel piatto, pianta di cui si possono utilizzare le bacche, i fiori e le foglie. A fine articolo vi ricordo di andare a guardare le altre ricette proposte dalle mie colleghe, tutte a base di mirto.
La ricetta dei taralli dolci con il mirto
Il mirto è una pianta aromatica molto diffusa in Sardegna ed è proprio lì che ogni anno faccio scorta di bacche, che mi tornano utili per aromatizzare tante preparazioni, soprattutto a base di carne o per fare il buonissimo liquore che mai manca a fine pasto nelle calde serate sarde.
“L’alloro dalle foglie lucide, il corbezzolo, il mirto dal frutto nero,
L’Edera di Grazia Deledda
il ginepro fragrante, le macchie ancora fresche della rosa peonia, tutte le piante più rare della flora sarda, rivestivano la valle, circondavano le rocce, si arrampicavano fin sulle cime più alte.”
Sono certa che chi è stato in Sardegna sia sempre tornato a casa almeno con una bottiglia di mirto in valigia.
Ecco, questa potrebbe esser un’idea per sfruttare quella bottiglia di liquore: aromatizzare delle ottime ciambelline.
Oltre al liquore di mirto, ho anche aggiunto nell’impasto anche delle bacche, ma non è fondamentale.
Questi taralli si realizzano molto velocemente e sono pochi gli ingredienti necessari; un biscotto rustico, dal sapore genuino e dal profumo irresistibile, unici.
varianti:
Non hai mirto: sostituiscilo con del vino rosso (aggiungi anche dei semi di anice!).
Vuoi una preparazione più rustica: puoi utilizzare anche farina integrale e zucchero di canna.
vuoi finitura più sfiziosa: passa i taralli nello zucchero semolato prima di metterli a cuocere in forno.
Tarallini dolci al mirto
Ingredients
- 140 ml liquore di mirto* (o vino rosso o bianco)
- 140 ml olio di semi di girasole
- 1 bustina lievito per dolci
- 500 g farina 00
- qualche di mirto triturata (facoltativo)
- 80 g zucchero semolato (o di canna)
- qb zucchero semolato (per la copertura-facoltativo)
Instructions
- Versate in una ciotola il liquore di mirto, l’olio con lo zucchero e la bustina di lievito per dolci. Unite anche le bacche di mirto triturate.
- Aggiungete poco alla volta la farina. Continuate ad impastare spostandovi su un piano da lavoro fino ad inserire tutta la farina. Dovrete ottenere un panetto liscio, morbido, ma non appiccicoso. Avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare in frigo per 30 minuti.
- Foderate una teglia con carta forno e se volete, preparate un po’ di zucchero semolato in un piatto.
- Accendete il forno a 180°C statico.
- Prendete un pezzettino di pasta e con le mani arrotolatelo sul tavolo fino a formare un bastoncino, circa lungo 10 centimetri, che rigirerete se stesso, unendo le due estremità, per creare un cerchietto. Ora, se volete, potete passarlo nello zucchero, anche solo da un lato. Mettete il tarallo sulla teglia, con il lato zuccherato verso l’alto.
- Preparate tutti i taralli e infornate per circa 20 minuti a 180°C.
- Toglieteli dalla teglia e lasciateli raffreddare completamente sulla carta forno.
- Ora sono pronti da gustare come biscottino, anche accompagnandoli con del liquore di mirto (o vino).
Notes
Liquore di mirto
Ingredients
- 600 g Bacche di mirto
- 1 l alcol puro a 90°
- 600 g zucchero
- 1 l acqua
Instructions
- Mettete le bacche di mirto in un recipiente a chiusura ermetica e ricopritele con l’alcool.
- Chiudete bene e lasciate riposare il tutto in un posto buio e fresco per almeno 40 giorni, agitando di tanto in tanto il recipiente.
- Trascorso questo tempo filtrate l’alcool dalle bacche di mirto e da eventuali residui, strizzando delicatamente le bacche con un canovaccio in modo da farne uscire tutti i succhi e le essenze.
- Preparate uno sciroppo facendo bollire l’acqua con lo zucchero; fatelo raffreddare e poi unitelo all’alcool aromatizzato.
- Filtrate nuovamente il tutto, imbottigliate e lasciate riposare il liquore ottenuto per almeno un mese, in un luogo fresco.
Notes
Il mirto, pianta aromatica mediterranea
Il mirto, Myrtus communis, è una pianta aromatica che cresce lungo tutto il Mediterraneo, conosciuta ed apprezzata fin dall’antichità per le sue proprietà balsamiche, antinfiammatorie, astringenti, molto utile nei casi di cistite, nei problemi di digestione, nelle gengiviti e nelle emorroidi.
Il mirto è un arbusto sempreverde con foglioline lucide e coriacee, frutti a bacche di colore nero-blu o rosso violaceo e bei fori bianchi che compaiono a giugno e luglio.
La raccolta delle bacche avviene tra fine novembre e gennaio.
Il mirto è la pianta simbolo della Sardegna, famoso proprio per liquore che vi si produce. Abbonda anche in Corsica e lungo le coste francesi del sud.
In Italia è noto anche con nomi diversi: mortella nel Lazio e in Campania, murteddrha in Puglia, murtedda in Sicilia.
Come usare il mirto
Del mirto si utilizza tutto: foglie, fiori e bacche.
- Fiori: si ricava un’essenza che viene utilizzata in campo cosmetico.
- Foglie: sia fresche che essiccate, vengono utilizzate per insaporire piatti a base di carne (il famoso maialino sardo), di pesce, olive ma anche per la preparazione di infusi e decotti.
- Bacche: oltre a poter essere consumate appena colte, vengono impiegate per la preparazione del liquore di mirto, marmellate e salse da abbinare a vari piatti. Il gusto è molto particolare, aromatico e balsamico; può ricordare il ginepro con toni più caldi e intensi.
Il mirto nella storia
In epoca romana il mirto era considerato il simbolo della gloria, della prosperità e dell’amore eterno;
I bianchi fiori erano considerati un simbolo di grazia verginale ed erano spesso presenti durante i banchetti nuziali come segno bene augurante e propiziatorio.
Ho letto che le antiche egiziane preparavano con il mirto delle corone da indossare insieme ai fiori del melograno, mentre i persiani mettevano sul capo corone di mirto per invocare gli dei e chiedere la loro vittoria.
Progetto “Erbe e fiori nel piatto”
MIRTO
Ecco le altre ricette proposte da Erbe e Fiori nel piatto
Tiziana Colombo, blog “Nonna paperina”: Mocktail al mirto
Miria Onesta, blog “2 amiche in cucina”: Orata al sale e mirto
Paola Segattini, blog “Le mie ricette con e senza”: Arrosto di maiale al mirto in padella
Daniela Boscariolo, blog “Timo e lenticchie”: Infuso e decotto al mirto
MariaLuisa Maruzzella, blog “mantrabio”: