Il macafame è u tradizionale dolce vicentino a base di pane vecchio.
Partecipando all’iniziativa di Mangiare Matera il mio primo pensiero è stato proprio quello di cercare di realizzare delle ricette della tradizione della mia terra, Vicenza, con i prodotti della Basilicata
Il mio contributo vede come protagonista il Pane Matera, un pane di semola rimacinata dei migliori grani duri lucani, realizzato con lievito madre e una lavorazione artigianale che garantisce nove giorni di conservazione, proprio come il pane di una volta.
Un pane bellissimo, con una forma a cono particolarissima; appena ho aperto il pacco sono rimasta colpita da questa pagnottona con una crosta molto scura e croccante.
Il profumo!?! Buonissimo, intenso.
È stato lui il protagonista della mia ricetta, una ricetta che, come questo pane per la sua terra, affonda le sue radice nella tradizione popolare vicentina.
Un dolce povero, il Macafame.
Quella nostra torta magra è circondata per me da una vaga aura di irrealtà. In primo luogo non era una vera torta, piuttosto una parodia di una torta.
Luigi Meneghello, in Maredé
Lo scrittore vicentino Luigi Meneghello dice ancora:
Io non sono sicuro che fosse come dice il Boezio “vivanda attissima a saziar la fame”: ma avrà servito almeno ad ammaccarla.
Era la “merenda” pomeridiana delle feste, una vivanda rustica, quasi un pasto, dal nome suggestivo “ammacca la fame” che evoca, senza dubbio, lo spettro dei tempi duri…
Ma credetemi, è deliziosa, facile e di sicura riuscita.
Come dicevo ce ne sono di mille interpretazioni, anche salate, ma alla base c’é sempre il … pane
MACAFAME, LA TORTA DI PANE VICENTINA
Ingredienti
- 220 g circa di mollica di pane raffermo
- 700 g di mele renette a tocchetti
- 100 g di uvetta sultanina in ammollo in un po’ di grappa
- 50 g di cedrini (facoltativi)
- 180 g zucchero (io metà semolato e metà di canna)
- 1/2 litro di latte
- 4 uova
- cannella in polvere
- un pizzico di sale
- raspatura di limone e arancio
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- una noce di burro
- zucchero a velo
Istruzioni
- Prendi del pane raffermo di almeno 3 giorni e metti la mollica in una ciotola con il latte. Lascia in ammollo per 2/3 ore.
- Fai ammollare l’uvetta in acqua tiepida e grappa.
- Lava le mele, sbucciale e tagliale a tocchetti piuttosto grossi. Fai sciogliere in un tegame una noce di burro, gettavi le mele, e dopo qualche minuto cospargi di cannella e aggiungi lo zucchero.
- Prendi la ciotola con il pane e lavoralo con una frusta, amalgamando per bene le uova, una alla volta. Aggiungi tutti gli altri ingredienti: mele, uvette (sgocciolate e asciugate), cedrini, lievito e raspatura di agrumi.
- Versa l’impasto in una teglia da dolce e metti in forno statico caldo a 160° (con forno casalingo anche 180°) per circa un’ora, un’ora e 15 minuti. La torta deve restare un po’ umida.
- Servire anche tiepida, cosparsa di zucchero a velo e accompagnata con della crema a inglese.
30 comments
Hai scritto un bellissimo post e mi fa piacere conoscere questo dolce della tradizione Vicentina. Sapori e profumi che uniscono il nord e il sud in una ricetta molto originale. Quel pezzo di torta scioglie in bocca sicuramente!
Buon luned”!
Grazie, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto.
E' un dolce molto gustoso, poi facilmente personalizzabile, che sia datta a tutti i gusti.
ciao
elisa
che belle parole! quando gli ingredienti sono cos” di buona qualit‡ il risultato deve essere per forza eccezionale, è il tuo lo é!!!
ciao Elisa cara.
Sara
Ciao Sara!
grazie di cuore!!
Sai che questo MACAFAME vicentino mi è del tutto sconosciuto!
Comunque deve essere delizioso! Lo proverò!
ciao MARI
ti giuro… non è un dolce nuovo!!!! aahhhahah!!
provalo!
ciao
elisa
Ma che bont‡!!!
da provare!
Azzz…..bella idea questo gemellaggio vicenza-matera, deve essere super delizioso, complimenti.
Grazie mille!
ciao
elisa
con questo macafame mi hai conquistata!! Un abbraccio SILVIA
Grazie Silvia…
un abbraccio!
Bellissimo post, fotografie stupende e un dolce che non conoscevo e che mi alletta moltissimo!
Grazie!!
ti consiglio di provarlo!!
ciao
elisa
Deve essere buonissimo come dolce. Povero ma in realt‡ molto ricco. In bocca al lupo!!!!
s” hai ragione… molto ricco e saporito!
ciao cara
elisa
Ciao cara, bellissima ricetta! Complimenti!
Ti va di partecipare al mio Link Party La Domenica in Compagnia?
Un abbraccio
Nina
grazie!!!
ciao
ciao Eli ti leggo sempre, grazie di riscoprire questi tesori!
spero di riscoprirne molti altri!
ciao e grazie!!
Di questo dolce mi piace anche il nome macafame e non lo conoscevo.
E' sempre bello scoprire attraverso i blog tradizioni ed usanze anche lontane dalle proprie…mi piace tanto la tua proposta, in bocca al lupo!
Grazie Enrica,
Mi fa piacere che ti sia piaciuta e che ti abbia fatto conoscere un piatto della mia terra.
Ciao
Elisa
Wow. Mi piace molto! L'idea, le foto e la ricetta in sé..soprattutto il fatto di utilizzare il pane raffermo…quello di Matera poi lo conosco bene…ho partecipato a Io Chef ..per cui!
In bocca al lupo 😉
e quanto buono é????
grazie
ciao!!
elisa
Grazie per la bellisssima ricetta, che non conoscevo. E una curiosit‡: i cedrini, cosa sono? cedro candito? 🙂
In bocca al lupo per il concorso. 🙂
Ciao Teresa!
sono i felice di averti fatto conoscere una ricetta nuova!
Si, i cedrini sono proprio i credi canditi… piccoli!!
grazie a presto
elisa
Cara Elisa, i dolci della tradizione hanno sempre un grande fascino proprio perché risvegliano ricordi lontani legati alla propria terra.. Le tue parole sono molto belle e le foto che hai fatto sono veramente intense.. Complimenti!
Sandra
grazie veramente sandra!
ciao
elisa
Questa ricetta è fantastica! L'impiego del pane me la fa apprezzare in modo particolare e l'unione degli ingredienti è classica, un successo di sicuro. Mai buttare il pane!!! Lo sappiamo bene ma spesso non ci viene subito in mente il modo per impiegarlo. Ebbene, questa ricetta va appuntata. Grazie mille!
Vale
Questo è un ottimo modo per "reciclarlo"!!
Grazie
Ciao