La cucina tradizionale pugliese ha parecchi piatti poveri nei loro ingredienti, ma ricchi e saporiti nel gusto: i taralli ne sono un esempio, anche in questa versione al formaggio.
Taralli al formaggio per #noiCHEESEamo
Quando si parla di ricette del cuore la mia mente vaga sempre tra ricordi di casa o piatti della tradizione della mia terra o delle mie origini.
Il mio primo piatto del cuore per #noiCHEESEamo l’ho dedicato al ricordo di casa (i gnocchi ripieni di radicchio e Le gruyére); con l’Emmentaler, invece, vado in Puglia, la terra dov’é vive tutta la mia famiglia paterna.
“Tutto finisce a tarallucci e vino”
detto popolare
Taralli!
Ecco a cosa ho pensato guardando questo bel pezzo di formaggio con i buchi!!! Ho creato un tarallo “contaminato”!!
Un tipico prodotto pugliese insaporito da un gran formaggio svizzero!
La storia dei taralli
I taralli sono particolari proprio per la loro semplicità, ma racchiudono sapori di tempi antichi!
Da dove nasca la parola tarallo, non si sa con certezza. C’é chi dice dal latino “torrére” (abbrustolire) chi dal francese “torah” (essiccatoio). Per la sua forma forse dall’italico “tar” (avvolgere) o dal francese antico “dannar” (pain rond, pane rotondo). Molto più probabilmente dal greco “daratos” (sorta di pane).
Vediamo un po’ cosa racconta la leggenda!
Si dice che una mamma, non avendo nulla di che sfamare i suoi piccoli, con i pochi ingredienti in dispensa, preparò un impasto di farina, olio, vino e un po’ di sale e fece dei piccoli cerchietti che mise in forno, facendoli cuocere per un po’.
Nacquero i taralli.
La loro origine è del 1400, quando i contadini usavano offrire questo alimento con un buon bicchiere di vino in segno di amicizia e cordialità, significato ancora immutato, tanto che nelle case pugliesi ci sono sempre dei taralli pronti da esser offerti agli ospiti… Anche a casa mia!
Il tarallo è sfizioso!
Il tarallo si mangia a qualsiasi ora del giorno, uno spuntino, un aperitivo, in viaggio… lui è sempre pronto a darci soddisfazione!
La ricetta dei taralli
La preparazione dei taralli tradizionali è molto semplice. La ricetta base, anche quella della mia nonna, prevede l’uso di farina, olio extra vergine di oliva, vino bianco e sale. Poi all’impasto si possono aggiungere delle spezie, in particolare i semi di finocchio, semi di sesamo, peperoncino, cipolla. Ma io questa volta li ho proprio stravolti!
Ho sostituito parte della farina con farina di riso, perché amo la consistenza che crea, e poi li ho insaporiti con il formaggio Emmentaler DOP e semi di sesamo neri!
L’Emmentaler è il re dei formaggi svizzeri, che a volte viene chiamato impropriamente “gruviera”, ma il vero gruviera non ha la caratteristica occhiatura, tipica dell’Emmentaler.
E sono proprio i buchi il suo segno distintivo! Come si fa a sbagliare!!
Buchi che vanno dalla dimensione di una ciliegia a quella di una noce, buchi che si formano durante il processo di stagionatura.
Inoltre ho cambito il procedimento.
Anziché preparare l’impasto tradizionalmente e poi fare la doppia cottura, prima in acqua bollente e poi in forno, ho inizialmente cotto l’impasto in acqua, durante la preparazione e poi, una volta fatti i taralli, li ho messi in forno.
Taralli con farina di riso all’Emmentaler DOP e sesamo nero
Ingredienti
- 320 g di farina di riso
- 120 g di farina 00
- 80 g di burro
- 100 g di Emmentaler DOP
- 1 l di acqua
- qb sale
- qb sesamo nero
Istruzioni
- Fai bollire l’acqua con un po’ di sale grosso; poi aggiungi il burro e quando inizia a bollire versa le farine, sempre mescolando per evitare la formazioni di grumi.
- Appena l’impasto si stacca dalla pareti della pentola, toglila dal fuoco e versa l’impasto in una spianatoia; lavoralo con le mani su una spianatoia, aggiungendo il sesamo nero e il formaggio grattugiato; possibilmente non altra farina.
- Forma dei cilindri e dai la forma del tarallo (quelli pugliesi sono piccoli piccoli).
- Mettili su una placca da forno foderata con carta forno e aggiungi un po’ di sale sulla superficie.
- Inforna a 220°C per 20 minuti e poi a 180°C per gli ultimi 5 minuti, forno statico.
- Lascia raffreddare in una gratella prima di mangiare.
14 comments
Elisa…io che sono pugliese te li approvo pienamente!! Anzi, te ne ruberei subito uno! Fantastici!
Ooooooh grazie!!!!!!
Ciao
Io adoro i taralli e non ho ancora mai provato a farli in casa, devo rimediare! Hai avuto un'idea fantastica, mi piace questa contaminazione, è decisamente da provare! 🙂
Se non li hai mai fatti, devi partire dalla ricetta originale, con il vino bianco e cottura in acqua!!!
Troppo buoni!
Ciao
Sfiziosi e speciali questi taralli, complimenti…
Grazie!!
ciao
Adoro i taralli, quando comincio a mangiarli non mi fermo più! Bella la tua versione, ancora più golosi. Devo proprio provare a farli!
hai proprio ragione… anch'io non so resistere… ne mangio uno ed è finita (…anche la scatola!!!)
ciao
Pure noi adoriamo i taralli: semplici, sfiziosi e perfetti in ogni occasione. Bella questa versione con la farina di riso ed emmenthal!
Grazie!!
ciao
elisa
Mitici questi taralli mezzi pugliesi e mezzi svizzeri!! Un connubio unico e particolare, bravissima!!! Le tue ricette sono sempre originali e sfiziosissime:)
Un bacione
grazie!!!
siete sempre gentilissime!!!
curiosi … ma sicuramente deliziosi !!! Volevo però sapere a che punto e come aggiungi il formaggio;
nella realizzazione della ricetta non lo nomini più.
Grazie
oh scusa!!!! una bella svista!!!
grazie di avermi avvisata!!
aggiorno subito!
Il formaggio comunque va aggiunto insieme al sesamo, quando lavori l'impasto sulla spianatoia.
grazie ancora e scusami!
ciao