La pita è un tipico pane greco, dalla caratteristica forma circolare e piatta.
Ricorda un po’ il pane arabo e il pane naan indiano; è apprezzato in tutto il medio oriente e alcune varianti si possono trovare anche in Bulgaria e Albania.
Pita, acqua e farina
Se ci pensiamo “piada” e “pizza” hanno la stessa etimologia di pita…
In tutti i paesi del bacino del mediterraneo nel corso della loro storia si è impastato la farina con l’acqua, si è fatta lievitare per realizzare una sorta di pane.
La pita sembrerebbe essere uno dei pani più antichi, già nota in epoca babilonese, 4500 anni fa: sicuramente l’antenato del pane.
L’impasto è molto semplice, pochi ingredienti, farina, acqua e lievito di birra e un pizzico di sale. Per renderla più soffice c’è chi aggiunge dell’olio extravergine di oliva.

Pita
Ingredienti
- 500 g farina 00 (metà 00 e metà semola rimacinata di grano duro)
- 300 ml acqua tiepida
- 15 g lievito di birra
- 2 cucchiaini sale
- 1 cucchiaino zucchero
- olio extravergine di oliva
Istruzioni
- Sciogliere il lievito e lo zucchero nell’acqua leggermente tiepida.
- Aggiungete poi la farina, formate una fontana, versate l’acqua pian piano al centro, e impastate. Aggiungete anche il sale.
- Ponete poi l’impasto in un contenitore oleato, copritelo e lasciatelo riposare e lievitare.
- Quando l’impasto sarà raddoppiato, sgonfiatelo e dividetelo in otto palline uguali.
- Schiacciate una pallina alla volta e stendetela col mattarello a cerchio, di circa 20 cm di diametro.
- Se possibile, lasciate lievitare ancora i dischi di pasta per 30 minuti.
- Poi spennellateli con un po’ di olio e infornate in forno già caldo a 250°C e cuocete per 5 minuti.
Alternativa cottura in padella:
- Fate scaldare una piastra antiaderente, ungetela leggermente di olio con un tovagliolo di carta e cuocete il pane pita.
- Non appena si formeranno le bolle sulla superficie, rigirate e cuocete anche dall’altro lato.
La pita, il pane greco nella tradizione
La cottura tradizionalmente avviene in forno, ad una temperatura tra i 350°-450°. In Grecia e nel Medio Oriente la pita viene cotta in grandi forni a legna areati; questo fa si che l’impasto si gonfia al centro e può essere così tagliato a metà e riempito come un panino.
Per questo viene detto “pane con la tasca”, tasca che può esser riempita di ogni ben di dio… falafel, salse, verdure cruda, pesce o carne. Se si fan sgonfiare diventa, invece, un ottimo accompagnamento di salse o insalate o anche come aperitivo.
La pita era nata originariamente proprio per questo utilizzo, raccogliere le salse; l’uso di tagliarla a tasca sembrebbe improprio, anche se ormai predominante.
La cottura nei forni casalinghi è comunque valida e, soprattutto d’estate, una valida alternativa è di cucinarlo su una padella sul fuoco. Come ho fatto io questa volta!
Ciao!

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2 comments
Mai fatta la pita in casa, anche se sono una fan della cucina greca. Ricordo con nostalgia l’estate trascorsa a Rodi e i suoi profumi e sapori. Proverò a rifarle nei prossimi giorni seguendo la tua ricetta, magari con la pasta madre. Ora che il caldo si fa sentire questo pane è l’accompagnamento ideale a fresche insalate.
Buon fine settimana
direi ottima idea!!!!
buona estate a suon di pita!!!!!
elisa