L’uso del fegato nella cucina veneta è molto diffuso e di tradizione antica. E’ la minestra di fegatini ne è un gran esempio.
La ricetta di oggi è la mia proposta per il progetto “L’Italia nel piatto” il cui tema, per questo mese è: il quinto quarto. Alla fine del post trovate l’elenco di tutte le altre proposte delle regioni d’Italia.

La minestra di fegatini non è certo uno dei primi piatti più popolari e diffusi lungo la penisola italiana, ma in Veneto, ed in particolare a Venezia e nel veronese, è considerata una prelibatezza oramai da secoli.
Lo confesso… non ho mai amato i fegatini e tanto meno li ho mai voluti assaggiare in minestra. Ma si sa… i gusti cambiano e si evolvono.
Ho voluto provare a fare questa ricetta perchè, ora, ne ero incuriosita: ed è proprio così, è una prelibatezza! Se vi dico che non mi sarei più fermata di mangiarla? credetemi!
E’, in realtà, un piatto unico, con pasta all’uovo fatta in casa (tagliolini o tagliatelle – tajadele o paparele, come vengono chiamate in alcune zone) ottimo nel periodo invernale, confortevole nel suo calore e sostanza.
La ricetta dalle origini umili che non mancherà però di soddisfare anche i palati più esigenti.
Tagliatelle con i fegatini in brodo
Ingredienti
- 200 g di tagliolini freschi all’uovo (io le ho fatte in casa con 200 g di farina 00 e 2 uova)
- 1,5 litri di brodo di carne
- 8 fegatini di pollo
- 50 g di pancetta
- 4 foglie di salvia
- 1 piccolo rametto di rosmarino
- 50 g di burro
- 2 scalogni
- qb sale
- qb pepe
- qb Grana Padano (facoltativo)
Istruzioni
- Pulite bene i fegatini e tagliateli a pezzetti.
- Fate soffriggere nel burro gli scalogni tritati finemente con la salvia e il rosmarino tritati.
- Aggiungete i fegatini e la pancetta a pezzetti e fatte rosolare e se necessario unire un cucchiaio brodo.
- Mettete il coperchio alla padella e portate a cottura, circa 15 minuti.
- In una pentola fate bollire il brodo a cuocete le tagliatelle.
- Mettete in un piatto fondo le tagliatelle, aggiungete i fegatini e versate il brodo.
- Portate a tavola e accompagnate con del formaggio Grana Padano grattugiato a piacere.
Già ai tempi dell’impero romano, il gastronomo Marco Gavio Apicio nel suo De Re Coquinaria parla di fegato (iecur) cucinato con i fichi per addolcirne il sapore: da qui il nome “iecur ficatum” (fegato coi fichi) poi divenuto solo “ficatum” e trasformato in “fegato“.
Tantissime le ricette tipiche della mia regione: il famosissimo Figà àea Venessiana (Fegato alla Veneziana), el Fegato à la Sbrodega, la Salsa Peverada, il fegato alla palladiana e, appunto, le Tajadele coi Fegadini.
Quest’ultimo era il piatto delle feste, dei matrimoni! L’utilizzo delle carni degli animali da cortile era molto diffusa nella cucina famiglie ricche venete e molte ricette prevedono proprio l’uso di queste carni. Ma oltre le carni, arrosto e lesse, vi erano anche le uova…pasta all’uovo e i fegatini in brodo era la conseguenza ovvia!

L’Italia nel piatto
Questa ricetta è il mio contributo al progetto “L’Italia nel piatto“. Il tema di questo mese è “Quinto quarto”.
Di seguito trovate le tradizioni di alcune Regioni di Italia.
6 comments
e ci credo che non ti saresti fermata di mangiare questa prelibatezza!
certo che i piatti a base di fegato la fanno da padrona nella vostra cucina tradizionale!
un abbraccio Milena
eh si… decisamente!
un abbraccio!
elisa
Ps: ma davvero hai la nonna a Bari? ma pensa!!!
Non solo la nonna… tutta la famiglia di mio papà! sono una mezzosangue pugliese!
ciao
elisa
E dopo aver mangiato da piccola la minestra di fegatini fatta dalla mia nonna e poi dimenticata, ora la faccio con la ricetta di mia figlia!
Devo dire che ho risentito i gusti di una volta!
che onore, la mamma qui!!!!
😉
buona???