Settembre, finalmente la stagione dei fichi, un frutto che mi piace moltissimo, da solo, ma anche in cucina per preparazioni sia salate che dolci, come questa meravigliosa crostata di fichi e rosmarino.
Un guscio di frolla croccante, un morbido ripieno di yogurt, mascarpone e caprino e poi tantissimi fichi caramellati profumati con aghi di rosmarino freschi.
Lega un albero di fico nel modo in cui dovrebbe crescere,
e quando sari vecchio potrai sedersi alla sua ombra
Charles Dickens
Crostata di fichi e rosmarino
Questa crostata di fichi e rosmarino vi saprà sorprendere, sia che per la bontà e che per la semplicità di esecuzione.
I fichi freschi vengono tagliati a metà, o a quarti (a seconda della loro grandezza del frutto), messi su una teglia e caramellati in forno, con zucchero di canna e rosmarino.
Vanno poi posizionati sopra ad un ripieno cremoso, morbido, di mascarpone montato con formaggio di capra, miele e yogurt, senza cottura, il tutto all’interno di una base croccante, ottima di sapore, di consistenza e di lavorabilità.
Non vi ho fatto venire voglia???
Io i fichi li uso moltissimo in cucina, sia per ricette salate che dolci, soprattutto in abbinamento con i formaggi, con il prosciutto crudo, con le bruschette o in insalata.
A fine articolo vi lascio qualche link per altre interessanti ricette con i fichi! Ora la ricetta della crostata di fichi caramellati al profumo di rosmarino!
Crostata di fichi e rosmarino
Ingredients
PER LA BASE:
- 150 g farina 0
- 110 g burro a temperatura ambiente
- 60 g zucchero
- 1 tuorlo d’uovo grande
- 1/2 cucchiaino sale
PER IL RIPIENO:
- 8 fichi freschi maturi (tagliati a metà o spicchi, a seconda della dimensione)
- 3 cucchiai zucchero di canna
- 3 rametti rosmarino fresco
- 250 g mascarpone
- 100 g formaggio di capra (a temperatura ambiente)
- 60 g yogurt greco bianco
- 1 cucchiaio zucchero
- 35 g miele
Instructions
Preparazione della base*:
- Nell’impastatrice, o a mano, lavorate il burro con lo zucchero finché non diventerà cremoso. Aggiungete la farina e lavorate finché non sarà completamente incorporata. Aggiungete il rosso d’uovo e continuate a lavorare a bassa velocità.
- Formate un palla e avvolgetela nella pellicola trasparente; mettete in frigo per un’ora. Trascorso il tempo toglietela dal frigo.
- Su un piano infarinato iniziate a stendere la pasta. Mettete la pasta nella teglia scelta, foratela con i rebbi di una forchetta e fate cuocere "in bianco" a forno caldo per 30/35 minuti a 180°C. I primi 15 minuti copritela con della carta forno, poin scopritela. Dovrà essere ben cotta, dorata.
Preparazione del ripieno:
- Mettete i fichi tagliati su di un foglio di carta forno e spolverizzateli con una generosa quantità di zucchero di canna e qualche ago di rosmarino.
- Grigliateli finché lo zucchero non inizierà a caramellizzarsi, ci vorranno circa 5/10 minuti.
- In un mixer unite il mascarpone con il formaggio di capra e lo zucchero e lavorateli finché non saranno belli cremosi.
- Aggiungete lo yogurt ed il miele. Lavorate finché il tutto non sarà ben amalgamato.
- Versate la crema di formaggio nella base crostata, livellatela per bene. Poi decorate con i fichi caramellati, ricoprenedo tutta la crostata.Decorate con ciuffetti di rosmarino fresco e servite o conservate in frigo.
Notes
Il fico, uno dei frutti più antichi della storia
Testimonianze della coltivazione dei fichi si hanno già nelle prime civiltà agricole della Mesopotamia, Palestina ed Egitto, da dove poi si diffuse in tutto il bacino mediterraneo: è stato dimostrato da ricercatori dell’università di Harvard che veniva coltivato circa 1000 anni prima di orzo e grano.
Nell’Antico Testamento l’albero dell’Eden non sarebbe stato un melo ma un fico, e Adamo ed Eva, dopo averne mangiato il frutto proibito, accortisi di essere nudi si coprirono intrecciando proprio foglie di fico.
In India il fico era l’albero sacro di Visnu e Shiva, poi divenne l’albero cosmico del Risveglio di Buddha.
Per gli Egizi era l’albero della Vita.
Nell’antica Grecia era considerato un frutto altamente erotico al quale sono legati molti miti. Platone li adorava tanto che venne chiamato il “mangiatore di fichi”, ma lui riteneva che aiutassero a rinvigorire l’intelligenza.
I Romani ne erano particolarmente ghiotti e Plinio sosteneva che mangiare fichi “rende più forti i giovani, aiuta la salute degli anziani e attenua le rughe”.
Citazioni sulla lavorazione dei fichi secchi si trovano nelle satire di Orazio e in Columella, che ci ha lasciato un’autorevole opera agraria. Secondo Ovidio i fichi con il miele venivano offerti nella notte di capodanno come segno di augurio.
I colori del fico catturano la nostra vista, con i suoi toni che vanno dal verde o melanzana esternamente, e all’interno così lucente.
Una pelle liscia e un interno pieno di piccoli semi croccanti, poi una delicata dolcezza riempie la bocca.
Il fico nasconde anche un “inganno”: il vero frutto è all’interno di quello che noi chiamiamo “frutto”.
Quello che riteniamo frutto è in realtà una grossa infruttescenza (insieme di frutti) carnosa, all’interno della quale ci sono i veri frutti, molto piccoli, chiamati, in botanica, acheni.
I primi fichi si raccolgono a maggio/giugno e sono i buonissimi fioroni, generalmente di grossa pezzatura, mentre la seconda produzione, “i fichi veri”, si raccolgono tra agosto e settembre.
Molti li mangiano preferibilmente secchi, disidratati, in confettura, ma il gustare un fico fresco, magari appena colto dall’albero, è un’esperienza del tutto diversa!
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