La torta con le giuggiole è una torta rustica che sa di autunno, preparata con questi frutti antichi e dimenticati, frutta secca e farina integrale, ottima anche con la farina di grano saraceno (quindi anche gluten-free). Un dolce da credenza che potete realizzare anche in monoporzioni, tipo muffin, per delle gustose merende e colazioni autunnali.
Le giuggiole, un frutto antico
Le giuggiole sono dei piccoli frutti di forma ovale di origine cinese, ricchi di tantissime proprietà.
A vederle sembrano delle olive, il loro sapore va dall’acidulo al dolce: all’inizio della maturazione ricordano la mela verde mentre se raccolte a piena maturazione, di color rosso/ruggine, sono molto più dolci, prendono un sapore simile a quello del dattero, tanto che l’albero viene chiamato dattero cinese.
Le giuggiole si possono mangiare fresche, appena colte, croccanti, oppure dopo qualche giorno, un po’ più avvizzite, e quindi più morbide, ma con gusto più complesso.
Le giuggiole sono ottime per realizzare confetture e sciroppi o come ingrediente per dolci e biscotti.
Qui di seguito le giuggiole in una deliziosa torta da credenza, che io ho realizzato, questa volta, con la farina di grano saraceno, che le dà un sapore inconfondibile oltre ad essere anche gluten-free, quindi perfetta anche per chi è intollerante al glutine.
Torta rustica con le giuggiole
Ingredienti
- 250 g giuggiole
- 120 g di farina di grano saraceno (o altre farine integrali, di farro)
- 2 uova
- 80 g di burro
- 100 g di zucchero di canna
- 1 cucchiaino abbondante di lievito per dolci
- 100 g di mandorle tritate finemente (variante con nocciole)
- 1 pizzico sale
- qualche mandorla a lamella (facoltativa)
Istruzioni
- Lavorate il burro morbido con lo zucchero, aggiungete le mandorle tritate e poi incorporate un uovo alla volta, sempre mescolando.
- Aggiungete la farina setacciata con il lievito e il sale.
- Versate il composto nella tortiera (imburrata e cosparsa con un cucchiaio di zucchero di canna o anche con zucchero muscovado).
- Ora aggiungete le giuggiole tagliate in quarti o a metà (regolatevi con la loro grandezza ), premendole un po’ nell’impasto.
- Aggungete anche qualche mandorla a lamella e un cucchiaino di zucchero di canna.
- Infornare a 180° C, forno statico, per circa 40 minuti. Fate la prova stecchino, dovrà risultare abbastanza asciutto. fate raffreddare e poi gustate.
Le giuggiole sono frutti antichi, ormai dimenticati, che molti non hanno mai assaggiato, ma che fino a qualche decennio fa erano molto comuni (come il corbezzolo, le mele cotogne, le corniole, i biricoccoli, le nespole…) .
Di giuggioli, infatti, non c’è una grandissima diffusione a livello di coltivazione, è più facile scoprire qualche albero in qualche giardino privato o in qualche azienda agricola, ma in questo periodo, in qualche fruttivendolo, un bel cestino di vimini pieno di giuggiole potreste trovarlo!
L’albero delle giuggiole, nome scientifico Zizyphus jujuba, sembra essere originario dell’Africa settentrionale e della Siria, per poi prosperare soprattutto in Cina e India. In Italia è arrivato con i romani.
Sono frutti ricchi di vitamina C e ottimi per regolare la pressione sanguigna, e hanno discrete proprietà lassative.
Le giuggiole hanno proprietà anti-infiammatorie e anti-spastiche. Alcuni studi hanno dimostrato che forniscono un valido aiuto nella salute cardiovascolare, migliorano il metabolismo e aiutano a purificare i vasi sanguigni.


Andare in brodo di giuggiole
Ad Arquà Petrarca, sui Colli Euganei (PD), se ne fa un liquore molto apprezzato, conosciuto come “brodo di giuggiole“, divenuto proverbiale.
Famosa, infatti, è l’espressione “andare in brodo di giuggiole”, citata già nel ‘600 nel primo dizionario di lingua italiana, utilizzata per indicare uno stato d’animo di grande soddisfazione e godimento, chiaramente collegato alla bontà di quei frutti.
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